In quali alimenti potrebbe trovarsi il batterio
Salgono a quattro, in Italia, le vittime della Listeria, una tossinfezione alimentare dovuta a un batterio che si trova nell’acqua, nel latte, nella verdura, e ancora nei formaggi molli, nei pesci affumicati, nella carne poco cotta o conservata in modo non adeguato dopo la lavorazione. Dopo le tre persone decedute a dicembre 2021, marzo 2022 e giugno 2022 tra Piemonte, Lombardia e Emilia Romagna. Per la morte della quarta persona, un 83enne, avvenuta a fine settembre all’ospedale di Alessandria, si attendono però ancora le ultime conferme dall’Istituto Zooprofillatico di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta. La malattia si manifesta, in genere, con una forma febbrile gastroenterica, ma in alcuni casi puo’ portare a forme invasive gravi con setticemia, meningite, encefalite. E sarebbe stata proprio la meningite a colpire l’83enne. Su richiesta della figlia è stata avviata un’indagine epidemiologica e sono stati fatti campionamenti sui cibi ingeriti dall’uomo che, nei giorni prima del ricovero, avrebbe mangiato anche wurstel crudi. Gli accertamenti sul paziente avrebbero evidenziato un’infezione da Listeria, ma serve la tipizzazione del ceppo prelevato a Novi
per confermare che si tratti del ceppo St 155 di Listeria.
Nel 2018 alcuni prodotti surgelati, in particolare mais, mix di verdure, spinaci e fagiolini sono stati coinvolti in diversi casi di listeriosi, in alcuni Stati Ue. In generale, il batterio è in grado di crescere anche alla temperatura del frigorifero, soprattutto se non gestito accuratamente, mentre resiste poco al calore. Negli ultimi casi a essere messi sotto accusa wurstel a base di carni avicole, prodotti dalla ditta Agricola Tre Valli – IT 04 M CE. Presenza confermata anche da campionamenti effettuati in stabilimento. L’azienda ha avviato tutte le misure a tutela del consumatore con il ritiro
dei lotti risultati positivi (1785417 e 01810919) e, in applicazione del principio di massima precauzione, di tutti
quelli prodotti prima del 12 settembre 2022. La principale via di trasmissione per l’uomo è, dunque, quella alimentare e l’invito del ministero ai consumatori e’ a prestare massima attenzione alle corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo.
Stando alla fine del mese scorso erano complessivamente 66 i casi clinici di listeriosi identificati e le morti hanno
riguardato soggetti immunocompromessi o particolarmente fragili. Viene dunque consigliata piu’ attenzione per le persone oltre i 65 anni, le donne incinte e i neonati.
Stefania Losito