
Sei italiani su dieci ritengono che lo spopolamento del Paese sia un fenomeno da affrontare con priorità assoluta. Cresce il numero dei cittadini preoccupati al Sud, sono più di sette su dieci, e cresce ulteriormente tra i rappresentanti istituzionali (72%) e delle organizzazioni del Terzo settore (75%). Per il 70% dell’opinione pubblica il fenomeno deve essere affrontato dal governo e dalla politica. E’ il risultato dell’indagine promossa dalla Fondazione Con il Sud e realizzata dall’Istituto Demopolis, presentata a Roma all’evento “Visioni con il Sud: l’orizzonte da costruire insieme” dedicato alla presentazione del documento di programmazione delle attività 2025/2027 della Fondazione.
Dallo studio, realizzato su un campione di oltre 4.000 intervistati rappresentativo della popolazione italiana, emerge
inoltre che per 8 italiani su 10 il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese. Per l’83% il divario fra chi risiede nel Centro-Nord e chi al Sud è oggi un divario di cittadinanza (al Sud lo pensa il 92% dei cittadini). Le prestazioni sui territori, in un’ipotetica pagella scolastica, vengono promosse dal 67% dei cittadini al Nord, 54% al Centro, solo dal 40% al Sud. Il 75% degli intervistati ritiene che bisogna prima affrontare i problemi sociali di un
territorio per favorire lo sviluppo economico. Per il 65% , lo sviluppo dei territori deve essere pianificato dallo Stato, con
il coinvolgimento di imprese e cittadini anche in forma organizzata, per assumere scelte condivise. Il 64% ritiene, infine, che la collaborazione fra il Pubblico e il Terzo Settore migliora la gestione dei beni o lo sviluppo dei territori.
Stefania Losito