Dopo mesi di stallo, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approva una risoluzione che chiede il ‘cessate il fuoco’ a Gaza per il periodo del Ramadan e la liberazione ‘immediata e incondizionata’ degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Il documento ha ottenuto 14 voti a favore ed è passato grazie all’astensione degli Usa, che precisano: ‘Nessun motivo di pensare che Israele abbia commesso atti di genocidio a Gaza’. ‘Ora un fallimento sarebbe imperdonabile’, dice il segretario generale dell’Onu Guterres. Ira di Israele: ‘Non cesseremo il fuoco fino al ritorno degli ostaggi’. Netanyahu a Washington: ‘Dagli Usa un passo indietro’.
Hamas esulta: ‘Disponibili a un processo per lo scambio di prigionieri ma restiamo sulle nostre posizioni’. Il ministro italiano degli esteri Antonio Tajani è ottimista: ‘La risoluzione primo passo positivo’.
Continuano tuttavia i raid aerei e gli scontri nella Striscia di Gaza, nonostante la risoluzione sull’immediato “cessate il fuoco” nel territorio palestinese, suscitando le ire di Israele. Alle prime ore dell’alba, alcuni testimoni hanno riferito di attacchi nei pressi di Rafah, una citta’ all’estremità meridionale della Striscia di Gaza dove sono ammassati 1,5 milioni di palestinesi, la maggior parte dei quali sfollati a causa delle violenze nel resto del territorio, teatro di una guerra mortale tra Hamas e Israele per quasi sei mesi. Secondo l’esercito israeliano, intorno a Gaza sono stati lanciati allarmi missilistici.
Michela Lopez