
Aveva 91 anni, la camera ardente da sabato all’Armani/Teatro
Re Giorgio è morto a 91 anni, compiuti l’11 luglio. “Con infinito cordoglio, il gruppo Armani annuncia la scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore: Giorgio Armani”.
“Il Signor Armani, come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari. Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni, dedicandosi all’azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire.
La Giorgio Armani è una azienda con cinquant’anni di storia, cresciuta con emozione e con pazienza. Giorgio Armani ha sempre fatto dell’indipendenza, di pensiero e azione, il proprio segno distintivo. L’azienda è il riflesso, oggi e sempre, di questo sentire. La famiglia e i dipendenti porteranno avanti il Gruppo nel rispetto e nella continuità di questi valori.
In questa azienda ci siamo sempre sentiti parte di una famiglia. Oggi, con profonda commozione, sentiamo il vuoto che lascia chi questa famiglia l’ha fondata e fatta crescere con visione, passione e dedizione. Ma è proprio nel suo spirito che insieme, noi dipendenti e i familiari che sempre hanno lavorato al fianco del signor Armani, ci impegniamo a proteggere ciò che ha costruito e a portare avanti la sua azienda nella sua memoria, con rispetto, responsabilità e amore”.
Una vita, iniziata l’11 luglio 1935 a Piacenza, e una carriera, cominciata nel 1975, che ha portato ‘re Giorgio’ – come era affettuosamente chiamato – ad essere a capo di un gruppo, fieramente indipendente, simbolo del made in Italy.
La camera ardente sarà allestita a partire da sabato 6 settembre e sarà visitabile fino a domenica 7 settembre, dalle ore 9 alle ore 18, a Milano, in via Bergognone 59, presso l’Armani/Teatro. Per espressa volontà del signor Armani, i funerali si svolgeranno in forma privata.
Lunedì, giorno dei funerali, a Milano sarà lutto cittadino. Lo ha deciso il sindaco, Giuseppe Sala, per il quale lo stilista “è stato e resterà per sempre uno dei massimi rappresentanti della moda italiana e milanese nel mondo”.
“Armani era un uomo pieno di talento e di interessi, capace di portare nelle sue creazioni lo stile sobrio ed elegante della sua personalità, misurato, mai eccessivo – ricorda Sala in una nota – A Milano mancheranno il suo sguardo creativo, la sua partecipazione attiva e il suo sostegno alla vita della nostra città”.
“Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Giorgio Armani, maestro dello stile e della moda e simbolo del genio italiano nel mondo. Personalità schiva e riservata, dalla costante infaticabile creatività, nei lunghi anni della sua carriera ha ridefinito, a livello internazionale, i canoni dell’eleganza e del lusso. La sua sofisticata semplicità, la sua cura per la qualità e l’attenzione ai dettagli, hanno ispirato e influenzato
generazioni di stilisti”. Lo si legge in una nota del Quirinale.
“Ci lascia a 91 anni Giorgio Armani. Con la sua eleganza, sobrietà e creatività ha saputo dare lustro alla moda italiana e ispirare il mondo intero. Un’icona, un lavoratore instancabile, un simbolo dell’Italia migliore. Grazie di tutto”. Lo afferma sui social la premier Giorgia Meloni.
In 50 anni di lavoro, consacrati da copertine su Time, dal successo a Hollywood, dalle One Night Only in giro per il mondo, dall’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferitagli dal presidente Mattarella, mai una contraddizione. “Sono pragmatico e razionale, ma le mie azioni vengono tutte dal
cuore” aveva sottolineato lui, presentando anni fa il libro intitolato proprio ‘Per amore’. “Sono un creativo razionale, ma
la spinta – le parole pronunciate a Piacenza in onore della laurea honoris causa conferitagli dalla Cattolica – nasce sempre dalla passione, da un’intuizione e dal desiderio bruciante di realizzarla. Ogni idea, in fondo, è frutto di un
innamoramento e questo lavoro, che per me è la vita, è un atto continuo di amore”.
Nel suo intervento di fronte agli studenti, Armani aveva ricordato anche uno dei momenti più duri della sua vita, la morte del socio e compagno Sergio Galeotti, mancato nel 1985, dieci anni dopo aver fondato con lui la Giorgio Armani. “I momenti difficili – la lezione consegnata ai giovani – li ho superati con l’impegno e la dedizione e il rigore, i valori che ho assimilato in famiglia e che raccomando sempre di seguire per dar forma a ciò in cui si crede, ancora di più oggi che si moltiplicano i successi effimeri perché ciò che chiede impegno dura”.
Stefania Losito