Lui è latitante dallo scorso 24 febbraio, quando evase dal carcere sardo di Badu e Carros in modo rocambolesco, ma i suoi beni sono stati confiscati. Si tratta di Marco Raduano, boss di Vieste, nel Gargano. I militari della Guardia di finanza di Bari stanno eseguendo il decreto per sproporzione emesso, su richiesta della Procura Generale della Repubblica del capoluogo barese, per beni del valore di 600mila euro, riconducibili al boss latitante. Al termine di alcune analisi tecnico-giuridiche e di accertamenti finalizzati a ricostruire la situazione patrimoniale di Raduano, colpito da una sentenza di condanna definitiva alla pena di anni 19 per gravissimi reati di mafia, e’ stato possibile accertare che lo
stesso ha accumulato un ingente patrimonio derivante dallo svolgimento delle attivita’ illecite e goduto di un tenore di
vita sproporzionato rispetto ai redditi leciti dichiarati. L’indagine economico-patrimoniale dei finanzieri, che ha avuto
ad oggetto un periodo temporale molto ampio – dal 2007 al 2022 – è consistita, tra l’altro, nell’analisi di numerosa
documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni immobili, di autovetture e di numerosi altri atti pubblici che hanno interessato nel tempo l’intero nucleo familiare investigato, verificando poi, per ogni transazione, le connesse
movimentazioni finanziarie sottostanti alla creazione della provvista economica.
Raduano era evaso dal carcere di massima sicurezza in Sardegna calandosi con delle lenzuola annodate. La fuga fantozziana era stata ripresa dalle telecamere e le immagini avevano fatto il giro del web, portando la procura foggiana a chiedersi come fosse potuto accadere, in soli 16 secondi. La prima evasione di un boss foggiano da un carcere di massima sicurezza. Quando la notizia della sua evasione si diffuse, a Vieste furono esplosi fuochi d’artificio.
Stefania Losito