La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto contro il presidente russo Vladimir Putin perché ritenuto “responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione cioè di bambini e di trasferimento illegale di popolazione dall’Ucraina alla Russia”. Mosca respinge le accuse al mittente: “Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato”. Dura la risposta del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev: “Il mandato d’arresto è carta igienica”. Esulta invece Kiev che l’ha definita “una decisione storica”. Previsto per lunedì l’incontro a Mosca tra il presidente cinese Xi e Putin. “Una visita per la pace”, assicura Pechino, mentre i due leader rafforzano l’asse con un’intesa per nuova era di partnership.
Anna Piscopo