Giorgetti delinea il maxiemendamento con cui si ritocca la Manovra economica: con “misure di carattere sociale
significative”. L’interlocuzione con l’Ue spinge il Governo a eliminare dalla Legge di bilancio la soglia di 60 euro per
l’utilizzo del Pos. Si allarga la platea per il taglio di 3 punti del cuneo fiscale. Salgono a 600 euro le pensioni minime
per gli over 75. Il Reddito di cittadinanza sarà per 7 e non 8 mensilità. I mutui ipotecari potranno tornare dal tasso
variabile al fisso. Proroga della Cilas per il Superbonus al 31 dicembre.
In commissione Bilancio il ministro dell’Economia ha delineato il maxiemendamento con cui si ritocca la legge di bilancio: “con “misure di carattere sociale che riteniamo significative”, spiega.
Si allarga la platea (da 20mila a 25mila euro di reddito) per il taglio di tre punti del cuneo fiscale. Salgono a 600 euro le
pensioni minime per gli over 75. C’e’ l’indicizzazione piena per le pensioni 5 volte la minima. Il Reddito di cittadinanza sara’ per 7 e non 8 mensilita’ nel 2023, e aumenta da 6mila e 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per chi assume a tempo indeterminato i beneficiari del sussidio. E’ prorogata al 31 dicembre la Cilas per il superbonus al 110%. Si ripristina la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso. Si aumento dell’80% il congedo parentale. E si escludono le borse di studio destinate a studenti universitari con disabilità dal computo reddituale.
L’emendamento del governo elimina la normativa relativa al Pos mentre il tetto al contante resta a 5mila euro, nonostante un refuso che “andrà corretto”, ha chiarito Giorgetti, mentre un deputato trasmetteva in diretta su Facebook l’intervento del ministro, bloccata poi dopo il richiamo della presidenza. “Il governo – ha aggiunto il ministro – è disponibile a un confronto con la commissione Bilancio per quanto riguarda una soluzione compatibile con la normativa e gli impegni assunti dal precedente governo sul Pnrr”. Questo il nodo che, nell’interlocuzione con Bruxelles, ha portato al ripensamento.
L’esecutivo “caldeggia”, ha spiegato Giorgetti, forme “di ristoro o risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare
di fronte ad un maggiore onere per le commissioni applicate su queste transazioni”.
Si conta di completare l’esame in una seduta notturna tra oggi e domani in commissione, per andare (salvo diversa
decisione della capigruppo oggi) mercoledì in Aula, dove il voto di fiducia potrebbe arrivare fra giovedì e venerdì, all’antivigilia di Natale, come spera anche Giorgetti: “Sono fiducioso”. Il Senato completerà l’approvazione prima di capodanno.
La pace fiscale, dunque, proposta nei giorni scorsi dal viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto (FI) per
estinguere i reati formali (come l’omessa dichiarazione o la dichiarazione infedele), viene rimandata, visti i tempi ristretti.
Il governo riduce poi la platea dei produttori e venditori di energia a cui si applica la tassa sugli extraprofitti. Viene fatto slittare di due mesi lo stralcio delle cartelle fino a mille euro, in cui non rientrano piu’ multe e tributi locali. C’e’ un sostegno agli enti locali strutturalmente in deficit, e l’Iva ridotta del 50% per chi acquista direttamente dal costruttore abitazioni in classe energetica A e B.
Stefania Losito