Si allarga il conflitto in Medio Oriente. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e otto Paesi alleati hanno affermato che gli attacchi aerei congiunti lanciati ieri su obiettivi dei ribelli Houthi nello Yemen mirano a ripristinare “la stabilità nel Mar Rosso”. Gli Houthi fanno sapere che gli attacchi hanno provocato “la morte di cinque combattenti Ansar Allah e il ferimento di altri sei” e minacciano risposte, oltre a ribadire che “continueremo a prendere di mira le navi israeliane”. La Cina si dice “preoccupata” per l’escalation, Hamas condanna e minaccia “conseguenze”, Mosca accusa Usa e Gb e chiede una riunione urgente del consiglio di sicurezza Onu.
Intanto Israele replica alle accuse di genocidio, mosse dal Sud Africa alla Corte internazionale dell’Aja, affermando che “se ci sono stati atti di genocidio, sono stati perpetrati” contro lo Stato ebraico. Il Sud Africa, secondo quanto affermato da Tal Becker, membro della squadra difensiva israeliana, ha presentato “un quadro fattuale e giuridico profondamente distorto. L’intero caso si basa su una descrizione deliberatamente decontestualizzata e manipolatoria della realtà delle attuali ostilità”. Proseguono le operazioni dell’esercito israeliano nel centro e nel sud della Striscia. Secondo il portavoce militare, i soldati hanno “ucciso circa 20 terroristi”, tra i quali “un comandante della Unità Nukhba di Hamas”.
Michela Lopez