Si susseguono gli attacchi, le truppe di Mosca stanno bloccando le uscite segrete dell’impianto dopo una soffiata di un “traditore”
Una storia commovente arriva dall’interno dell’acciaieria Azovstal a Mariupol. Un combattente ucraino è morto sotto le bombe russe dopo appena tre giorni dal matrimonio, celebrato proprio nell’impianto assediato. A raccontare la storia su Instagram, con tanto di foto, la moglie e già vedova Valeria Karpilenko, chiamata Nava, anche lei combattente.
Ha raccontato che lei e il marito Andriy, detto ‘Barba’, sono riusciti ad essere felici per tre giorni, nonostante tutto. Al matrimonio si sono scambiati due fedi improvvisate, fatte con la carta stagnola e mostrate nelle foto pubblicate sui social network, alla presenza degli altri difensori dell’acciaieria.
“Sei stato il mio legittimo marito per tre giorni. E sei stato il mio amore per l’eternità. Mio caro, premuroso, coraggioso … sei stato e sei il migliore” ha scritto Valeria, “siamo riusciti a sposarci. Siamo riusciti ad essere felici. Non siamo riusciti a stare insieme. Ti amerò per sempre, mio eroe”.
Intanto le truppe russe starebbero bloccando le uscite dai passaggi sotterranei dell’impianto Azovstal di Mariupol. Ad affermarlo il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, su Telegram. I passaggi sarebbero stati indicati al nemico da un traditore, ha scritto. “Tuttavia – ha aggiunto Andriushchenko – i difensori di Mariupol stanno facendo tentativi di contrattacco, rischiando tutto”.
Nei giorni scorsi l’Ucraina ha proposto a Mosca di rilasciare i prigionieri di guerra russi in cambio dell’evacuazione dei militari ucraini gravemente feriti dall’impianto di Azovstal. Secondo il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk, al momento è impossibile sbloccare l’acciaieria con mezzi militari, mentre le unità militari ucraine non intendono arrendersi.
Gianvito Magistà