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Maturità, studenti in piazza: “No seconda prova scritta, vogliamo la tesina”

Da Roma a Milano, da Genova a Firenze passando per Bari, Palermo e altre città italiane. Oggi gli studenti, per lo più gli iscritti all’ultimo anno delle superiori, non siederanno tra i banchi di scuola ma si stanno radunando nelle piazze per chiedere di abolire la seconda prova scritta all’esame di maturità. Al grido di “Siete voi gli immaturi” chiedono di reintrodurre la cosiddetta tesina, cioè l’elaborato (su un argomento scelto dal candidato) da discutere oralmente davanti alla commissione. Così come è stato fatto negli ultimi due anni a causa dell’emergenza pandemica che ha costretto a rivedere anche le modalità di svolgimento dell’esame di Stato. Tuttavia, questo esame ha da sempre previsto due prove scritte: italiano per la prima, e la seconda su una delle discipline caratterizzanti il proprio percorso di studi (matematica o fisica per il liceo scientifico, latino o greco per il classico, e così via).materia che rispetta il proprio indirizzo di studi. L’annuncio del “ritorno alle origini” è stato fatto qualche giorno fa dal ministro dell’Istruzione, Bianchi, con tanto di ordinanze già pronte.
“E’ impensabile tornare a questo tipo di esame dopo mesi di pandemia –hanno detto i ragazzi- e anche adesso, seppure la scuola sia in presenza dall’inizio dell’anno, sappiamo che la situazione non è davvero così: ci sono moltissime classi in quarantena o che sono state più volte in quarantena e quindi in didattica a distanza durante tutto l’anno. Queste direttive, arrivate solo ora dopo mesi di incertezza, sono l’ennesima dimostrazione di un Ministero che non ascolta gli studenti e che non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stanno vivendo, ma pensa invece solamente a valutarli. Persino il Presidente della Repubblica oggi (ieri, ndr), nel suo discorso di insediamento, ha sottolineato l’importanza dell’ascolto di noi studenti. Vogliamo risposte dal Ministro”.
La giornata è anche l’occasione per ricordare il giovane studente, Lorenzo Parrelli di 18 anni, morto in una fabbrica a Udine durante il suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro. Due giorni fa, in diverse città italiane, si sono verificati degli scontri tra giovani e polizia. Alcuni studenti sono rimasti feriti.

(In foto il corteo in piazza a Bari)

Anna Piscopo

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