Confermata la custodia cautelare in carcere di Mario Lerario. L’ex capo della Protezione Civile pugliese è stato arrestato in flagranza di reato, il 23 dicembre, mentre intascava una tangente da diecimila euro. Ma l’inchiesta riguarda l’intera gestione dell’emergenza covid, un’altra presunta mazzetta da ventimila euro nascosta in un pregiato pezzo di carne e la bonifica degli uffici della Regione. Per queste ragioni, secondo il giudice di Bari, Anna Perrelli, esistono ancora le esigenze di custodia cautelare in carcere. Lerario, sostiene il giudice nelle motivazioni con cui ha respinto la richiesta di domiciliari, potrebbe inquinare le prove ed esercitare pressioni sui dirigenti regionali. Nelle prossime ore si terrà l’udienza dinanzi al Tribunale del Riesame, al quale la difesa ha presentato istanza di attenuazione delle misure disposte.
Michele Paldera