Colpire cittadini israeliani all’estero. È il modo in cui, secondo fonti palestinesi citate dall’emittente Channel 12, Hamas vuole vendicare l’uccisione del suo capo politico, Ismail Haniyeh, avvenuta il 31 luglio a Teheran. La decisione, a quanto si apprende, sarebbe stata presa dall’ufficio politico di Hamas due giorni dopo la morte di Haniyeh, mai rivendicata da Israele. Non è stata però specificata l’identità degli israeliani che potrebbero diventare un bersaglio. La decisione rappresenterebbe però una svolta drammatica, dato che finora era una strategia utilizzata da Hezbollah e dall’Iran, mentre Hamas non ha mai agito in questo modo.
Intanto, secondo il quotidiano qatariota ‘al Arabi Al Jadid’, la proposta aggiornata presentata durante i negoziati al Cairo dalla delegazione israeliana prevede una presenza permanente di un’unità di ispezione delle Nazioni Unite lungo l’asse Filadelfia, al confine tra Egitto e Gaza, in diversi punti fissi il cui numero dovrà essere concordato. Il piano prevederebbe anche la presenza di una delegazione dell’Unione europea sul versante palestinese del valico di Rafah insieme ai rappresentanti dell’Autorità Palestinese. La proposta non prevede un ritiro immediato delle forze di Difesa israeliane, ma un ritiro più graduale, secondo un calendario ancora da stabilire.
Vincenzo Murgolo