Entra nel vivo della politica, a Rimini, la quarantaquattresima edizione del Meeting dell’Amicizia tra i Popoli, la tradizionale manifestazione di Comunione e Liberazione. Ieri l’apertura della settimana di incontri con il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei). La chiusura della kermesse è affidata al capo dello Stato, Sergio Mattarella. Oggi l’ospite più atteso, che ha segnato le tappe dell’agenda politica degli ultimi cinque mesi del 2023, è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Subito è entrato nel tema della legge di bilancio, spiegando che si stratta di una manovra “complicata”, e che “siamo chiamati – poiché facciamo politica – a decidere
delle priorità: non si potrà fare tutto, certamente dovremo intervenire a favore dei redditi medio bassi, ma dovremo anche usare le risorse a disposizione per promuovere la crescita. Questo è l’indirizzo”, ha commentato in videocollegamento con il Meeting. Il ministro ha fatto poi riferimento al Patto di stabilità e ai tempi ristretti. “La Commissione europea rispetto a qualche anno fa ha completamente cambiato paradigma rispetto alla clausola generale che non si è applicata in questi anni per il Patto di stabilità e crescita che forse, spero di no, partirà dal primo gennaio 2024”, ha detto. Subito, dal Mef, arriva la precisazione: “In relazione alla parole pronunciate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al Meeting di Rimini sulla clausola generale del patto di Stabilità, il Mef precisa che il ministro non chiede la proroga della sospensione della clausola del Patto di stabilità in vigore fino al 31/12/23 ma ha espresso l’auspicio che entro la fine dell’anno sia approvata la riforma del patto di stabilità in modo da poter entrare in vigore al posto delle vecchie regole dal 1 gennaio 24”. “I prossimi mesi li vedo con un governo responsabile, l’abbiamo sempre ribadito, responsabile anche in termini finanziari, ma anche che chiede all’Europa di capire il senso della storia e del momento che stiamo vivendo, altrimenti diventa tutto molto più complicato e magari anche autolesionista”, sono state le partole pronunciate da Giorgetti durante il discorso sul rapporto Italia-Europa.
Il ministro ha affrontato anche il tema della natalità, contro cui, spiega “non c’è nessuna riforma o misura previdenziale che tiene nel medio e lungo periodo”. E’ un tema fondamentale che riproporrò come ho già fatto, ha chiarito ancora.
Poi, inevitabilmente, il titolare del Mef si è espresso sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, invocando la necessità di fare le cose perbene. “Oggi più che mai siamo chiamati, e la responsabilità del governo in questo senso è massima e
l’impegno pure, per quanto riguarda questo benedetto Pnrr, abbiamo queste risorse, che non possono essere sprecate e che devono essere usate nel modo migliore possibile – ha spiegato alla platea del Meeting – non c’è semplicemente il puntuale rispetto, il fare in fretta, ma fare bene. Se fare in fretta significa fare male, è meglio fare bene ma valutare attentamente le situazioni, perché è un’occasione unica”.
Nei giorni del dibattito sul lavoro e sul salario minimo, Giorgetti non si esime dal manifestare il suo punto di vista. “La riflessione mia sullo sviluppo e sulla crescita è che essa passa inevitabilmente attraverso la dimensione dell’impresa, ma non solo dell’impresa: dell’imprenditore, una qualificazione superiore. Abituarci a ragionare in modo diverso rispetto a quanto fatto dagli anni Settanta ad oggi: innescare crescita e quindi sviluppo alimentando soprattutto la domanda. Penso che invece ci si debba concentrare moltissimo sul lato dell’offerta, della dimensione delle imprese e anche del lavoro. Il tema dell’offerta del lavoro, della qualità e della giusta ed equa remunerazione del medesimo è un tema fondamentale”.
“Se riflettiamo sulla crescita economica o sullo sviluppo è estremamente opportuna – anche se scontata, inflazionata e quali banale – l’aggiunta del tema sostenibile. Lo sviluppo sostenibile è oggi declinato sotto l’aspetto più ambientale, che è fondamentale, ma se uno affronta la questione a tutto tondo non può negare che il sistema si tiene se le generazioni hanno una continuità e se c’è una solidarietà intergenerazionale”. “Il tema dello sviluppo sostenibile è un concetto a tutto tondo”, ha aggiunto.
Stefania Losito