Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio sono i Maneskin, la band che ha vinto Sanremo e dove il più “vecchio” ha solo 22 anni. Sono fuori di testa ma sono belli, truccati, glam e allegri, potenti ed energici. Rappresnetamo una generazione che sta comuqneu rivoluzionando la musica italiana. Damiano, voce della band, intervistato da Repubblica insieme a tutti gli altri ragazzi, dice: “In teoria non potremmo essere presi ad esempio, siamo dei privilegiati, facciamo quello che amiamo, con passione, libertà. Ma ci siamo riusciti con le nostre forze”.
Interviene Victoria, la bassista del gruppo, che aggiunge che: “In soli quattro anni siamo passati da cantare per strada e nei ristoranti a vincere a Sanremo con un pezzo che suona in questo modo. È la dimostrazione che si possono coltivare i sogni”.
Sono felici? Damiano risponde: “Insomma, dai, siamo felicissimi non solo dell’epilogo, ma soprattutto del nostro viaggio, che è stato velocissimo e intenso. Siamo stati contenti fin dalla prima esibizione al Festival, super soddisfatti delle nostre performance. Ci siamo divertiti con leggerezza, nonostante il Festival sia arrivato in un momento particolare e difficile come quello che sta attraversando il Paese. E anche se può sembrare retorico, visto che abbiamo vinto, è che più della vittoria ci ha reso felici partecipare con altri venticinque artisti, Amadeus, Fiorello, tutta la Rai, i tecnici e tutti quelli che hanno lavorato per rendere possibile un Festival unico, che nessuno si aspettava si potesse realizzare”. Alla vittoria i ragazzi non ci pensavano, come dice Vic: “Noi non ci siamo iscritti al Festival per vincerlo, abbiamo deciso di partecipare perché volevamo far sentire la nostra musica. Per noi era già un riconoscimento notevole l’essere stati scelti. Volevamo portare noi stessi sul palco, con tutto quello che sappiamo fare e che abbiamo imparato. E credo che siamo riusciti a farlo bene, anche con la cover, mostrando la nuova direzione che abbiamo preso, senza compromessi”
E sul palco come è andata? Si sono dovuti adeguare al festival? Thomas risponde così: “No, siamo stati noi al cento per cento. È tutto frutto del percorso che abbiamo fatto. Siamo musicisti, una band, abbiamo lavorato tanto sull’identità, sui concerti, sul suono, tirando fuori l’anima rock che avevamo dentro, l’abbiamo trovata e continueremo così”. Aggiunge Victoria: “Niente è frutto di scelte a tavolino, tutto è naturale. Vogliamo essere trasparenti, lo dobbiamo a chi ci segue, vogliamo dare il massimo, tutto quello che possiamo”.
I ragazzi hanno pianto sul placo per la vittoria e poi…? Damiano: “Diciamo che appena finito, dopo le interviste, il primo contatto in albergo è stato con tutti quelli che hanno lavorato con noi. Poi appena tranquillizzati, papà, mamma, zii, fratelli, amici…”.
Poi Damiano aggiunge che: “I risultati non si raggiungono con l’essere stronzi, ma con la passione, la disciplina e l’allenamento. Siamo prima di tutto dei professionisti, non siamo tossici neanche adesso… siamo sempre molto ludici, preparati, per Sanremo non siamo venuti sprovveduti, prove tutti i giorni. Amiamo il nostro lavoro, ci mettiamo tutto l’impegno e il rispetto che ci vuole”.
Fuori discussione che i Maneskin hanno colpito anche per la loro immagine, fin dal loro primo passaggio a X factor. Dice Damiano: “Noi nella musica come nel vestiario vogliamo essere noi stessi. Ma è chiaro che l’abbigliamento non ha la stessa importanza della musica, è meglio essere brutti e suonare bene che il contrario. Ma anche il look fa parte del progetto, essere riconoscibili, stilosi, ha un senso”.
Angela Tangorra