Era l’etichetta della PFM, di Bruno Lauzi, Edoardo Bennato, Ivan Graziani, Eugenio Finardi e, soprattutto, Lucio Battisti, che per Numero Uno pubblico’ i suoi dischi a partire dal 1972. Oggi la label fondata nel 1969 da Mogol, suo padre Mariano Rapetti e Alessandro Colombini, rinasce con Iosonouncane, ColapesceDimartino e La Rappresentante di Lista.
“Riaprire una label come la Numero Uno – dice Stefano Patara, Executive Director Legacy & Strategic Marketing – significa confrontarsi con un’eredita’ incredibile, e per molti versi anche irripetibile; pero’ il momento potrebbe essere quello giusto”.
Ne e’ convinta Sara Potente, a capo dell’A&R, per la quale i primi artisti scelti sono “i pilastri dell’ultimo decennio, un accento sull’indipendenza”. Come indipendenti dentro erano quei protagonisti della musica italiana che, all’epoca, lanciarono la numero Uno: al fianco di Mogol, come responsabile della promozione c’era Mara Maionchi. “Auguro alla Numero Uno di oggi di fare almeno meta’ della nostra storia fantastica” dice la discografica, ricordando “la soddisfazione incredibile della promozione della Formula 3, inseguii Salvetti per giorni e alla fine scelse il loro brano – il primo della nostra etichetta – come sigla di chiusura del Festivalbar e finimmo in cima alle classifiche. Non andavamo per lavorare ma per divertirci”. E anche se nel suo ruolo ammette di aver avuto “qualche difficolta’” con Lucio Battisti, “non abbiamo mai approfittato di lui”.
Ed e’ proprio Battisti a raccontare il suo rapporto con i media, in un’intervista inedita del 1976: “Non faccio interviste nei giornali – diceva l’artista – dove esiste quella manipolazione smaccata, sfacciata e insopportabile, non esiste che faccio un discorso bello aperto e poi mi trovo completamente diverso da quello che sono”. Nella carta stampata, poi, “la manipolazione arriva al punto di inventare notizie, frasi”, c’e’ “il gusto di schiacciarti”, ma “e’ una lotta persa perche’ si sa che i giornali non hanno mai influito sull’opinione pubblica” ne’ hanno mai creato o distrutto un artista. E quindi “o reciti per convenienza” o “dici io non ci sto, non so – concludeva – se mi sono spiegato”
E poi c’e’ l’altro Lucio, quello che un giorno – ricorda Mogol – “mi disse: ‘Il mio merito e’ aver creduto a un pazzo’ e non aveva tutti i torti”. “Eravamo una squadra tutti per uno e uno per tutti, un gruppo di giovani – e’ la testimonianza di Mogol – che lavorava sodo e che voleva fare le cose diversamente. Eravamo un
po’ incoscienti e forse proprio per questo, qualcosa cambio’ per davvero”.
E’ quello che conta di fare anche la direttrice artistica Sara Potente, per la quale Numero Uno e’ “sinonimo di una creativita’ inarrestabile, di un entusiasmo contagioso, di un flusso costante di energia. Ed e’ questo l’insegnamento piu’ grande che possiamo raccogliere per i nuovi artisti che da oggi saranno pubblicati”. Oltre a Colapesce, la rappresentante di lista e Iosonouncane, che pubblichera’ a mezzanotte il suo nuovo singolo “Novembre”, l’etichetta ha gia’ arruolato talenti come Gianluca De Rubertis, Camilla Magli e Marco Castello. La rinascita passa anche dalla riscoperta di alcuni album che ne hanno fatto la storia, in uscita l’11 dicembre.
Angela Tangorra