Il trasferimento a Bologna delle salme delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro è una “soluzione provvisoria e non definitiva. Presa per dare immediata dignità alle salme. Anche perché in Afghanistan non è semplice procedere nell’immediato al rimpatrio”. La precisazione arriva dal Viminale che aggiunge “si procederà sulla base delle richieste di ogni nucleo familiare con la soluzione definitiva. Qualora sia richiesto il rimpatrio della salma, lo Stato italiano se ne farà carico di tutti gli oneri”. “Il governo italiano gioca con i morti”. È la scritta che campeggia su un cartello di una donna afgana che nel naufragio di Steccato di Cutro ha perso la figlia e il genero. La donna è arrivata dalla Germania come molti dei parenti delle vittime che stanno protestando pacificamente contro la decisione del Governo di trasferire entro oggi al cimitero musulmano di Bologna tutte le salme delle vittime.
Anna Piscopo