“Ho chiarito al presidente Biden la determinazione di Israele a conseguire tutti gli obiettivi della guerra e a garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”. A dirlo è stato il presidente Benyamin Netanyahu aggiungendo che “dopo aver eliminato Hamas”, non ci sarà “a Gaza nessuno che finanzi o educhi al terrorismo o invii terroristi. La Striscia deve essere smilitarizzata e restare sotto il pieno controllo di sicurezza israeliano”. Le parole del premier hanno scatenato però dure reazioni. Le famiglie degli israeliani prigionieri a Gaza si sono radunate a Gerusalemme, presso la residenza del presidente, dove intendono restare ad oltranza. Fra di loro c’è grande rabbia per le dichiarazioni odierne con le quali Netanyahu ha respinto l’ipotesi di un accordo con Hamas. “Per gli ostaggi – affermano – non resta tempo da perdere. Vanno fermate le loro esecuzioni quotidiane. Il premier ed il gabinetto di guerra non hanno alcun diritto di indugiare”. Secondo le famiglie, occorre tentare subito la strada dei 90 giorni di tregua a Gaza, indicata dall’iniziativa di Usa, Qatar ed Egitto.
Per il segretario generale dell’Onu Guterres, “le operazioni militari di Israele hanno diffuso distruzioni di massa e ucciso civili su una scala senza precedenti durante il mio mandato come segretario generale. Questo è straziante e assolutamente inaccettabile”.
Intanto, mentre a Gaza è stato trovato un tunnel dove sono stati tenuti, in pessime condizioni, 20 ostaggi, secondo il ministero della Sanità della Striscia, sono “oltre 25000 i morti a Gaza dall’inizio della guerra”.
MD