Non si ferma l’ondata di aggressioni ai danni di operatori sanitari. Nel pomeriggio, sempre al Policlinico di Foggia, il figlio di un paziente che era in attesa al pronto soccorso si è scagliato contro due infermieri e un vigilante. L’aggressore aveva un braccio ingessato col quale ha colpito il personale sanitario. Il ragazzo che ha aggredito nel pomeriggio gli infermieri e il vigilante aveva accompagnato in ospedale il padre che lamentava di non sentirsi bene. Mentre era in attesa dell’assegnazione del codice che definisce il tipo di emergenza, l’uomo ha avuto un mancamento e subito dopo è scattata l’aggressione da parte del figlio. Solo poche ore prima un 18enne aveva aggredito tre infermieri e nei giorni scorsi erano stati i parenti di una 23enne deceduta ad assediare medici e operatori sanitari.
“Disapproviamo con fermezza queste reazioni violente che non giovano affatto. Senza medici e personale sanitario non avremo più la possibilità di farci curare”, ha detto il direttore generale del policlinico Riuniti, Giuseppe Pasqualone. “Bisogna tenere presente – continua – che tutta questa rabbia non serve a nulla. La sanità in tutto il mondo risente della cronica carenza di organico. Noi abbiamo un organico dimezzato ma ci impegnamo in tutti i modi per assicurare cure a tutti”.
Il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, ha intanto presentato una proposta di legge per applicare il “daspo sanitario”. Prevede lo stop alle cure gratuite per tre anni (ad eccezione delle prestazioni urgenti e salvavita) per chi aggredisce personale sanitario.
Mauro Denigris