“Nessuna pietà” da parte della Russia per i killer di Darya Dugina, figlia di Alexander, ideologo del presidente Vladimir Putin. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo, Sergej Lavrov. Secondo l’intelligence di Mosca, la donna è stata uccisa da un’agente ucraina. Kiev, dal canto suo, ha attribuito la responsabilità ai servizi segreti russi. Centinaia di persone si sono radunate a Mosca per partecipare ai funerali. “È morta per il popolo, per la Russia, al fronte. Il fronte è qui”, ha detto Alexander Dugin durante le esequie.
Intanto il presidente ucraino Zelensky è tornato a chiedere la liberazione della Crimea. “È necessario”, ha spiegato, “che sia liberata perché si arrivi davvero alla vittoria perché il diritto internazionale sia ristabilito”. “Tutto è iniziato in Crimea e deve finire in Crimea”, ha concluso Zelensky.
Vincenzo Murgolo