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Open Arms, il pm chiede sei anni di reclusione per Salvini: “Aveva obbligo di concedere porto sicuro”. Meloni: “Ha fatto il suo lavoro”

Il processo Open Arms. Il Pm ha chiesto sei anni di reclusione per Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco dalla Open Arms di 147 migranti a Lampedusa. La richiesta della pena riguarda entrambi i reati che vengono contestati a Salvini che – come lui stesso ha dichiarato – rischiava fino a 15 anni di reclusione.
“Il pos doveva essere rilasciato senza indugio e subito, il diniego è stato in spregio delle regole e non per proseguire in un disegno governativo”, ha detto la procuratrice aggiunta Marzia Sabella alla fine della requisitoria. “Il diniego consapevole e volontario ha leso la libertà di ognuna delle 147 persone e non c’era ragione – ha aggiunto Sabella – In questo processo non ci sono state le persone offese, la maggior parte di loro è irreperibile, ma non perché siano clandestina o criminale. Leggeremo a uno a uno i nomi di queste persone per ricordarle”.
Al termine della requisitoria Salvini ha telefonato al suo avvocato, Giulia Bongiorno. Immediate le reazioni da diverse fazioni politiche. La premier Giorgia Meloni esprime solidarietà al vicepremier. “È incredibile che un Ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini”. “Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo” ha concluso il Primo Ministro.

Michela Lopez

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