In manette anche un finanziere leccese
I carabinieri del Ros hanno eseguito 16 arresti tra Lecce, Monteroni e Porto Cesareo. Le accuse, a vario titolo, sono per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, vendita, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni e reati di frode fiscale. Gli indagati sarebbero esponenti del clan “Politi” della Sacra Corona Unita, che avrebbe avuto dei collegamenti con il clan Mammoliti della ‘ndrangheta di Reggio Calabria.
Tra le persone arrestate risulta esserci anche un finanziere leccese in servizio presso il comando della Guardia di Finanza di Brindisi. Nel corso di una perquisizione domiciliare i militari hanno rinvenuto circa cinque chili di cocaina e 300mila euro in contanti.
L’indagine che ha portato al blitz antimafia ha fatto emergere l’attività di riorganizzazione del clan Politi, dopo l’arresto del suo capoclan Saulle Politi. A riorganizzare le fila, secondo gli investigatori, sarebbe stato il 44enne Gabriele Tarantino che ne avrebbe assunto al reggenza dai domiciliari.
Secondo le indagini avrebbe intrattenuto rapporti con le cosche della ‘ndrangheta, curato gli approvvigionamenti di stupefacenti destinati al mercato leccese, che avvenivano tramite fornitori operanti in Spagna o esponenti della cosca della ‘ndrangheta Mammoliti.
Gianvito Magistà