
Sta cominciando a respirare autonomamente, senza assistenza di ossigeno somministrato ad alti flussi, almeno di notte. Il Papa continua il suo lento ma costante miglioramento. La polmonite bilaterale e l’infezione polimicrobica, vengono definite “sotto controllo”, anche se non sono state debellate. “Le condizioni cliniche del Santo Padre si confermano in miglioramento. Il Santo Padre ha sospeso la ventilazione meccanica non invasiva e ridotto anche la necessità dell’ossigenoterapia ad alti flussi. Continuano i progressi della fisioterapia motoria e respiratoria”, dice l’ultimo bollettino medico diffuso dalla Sala stampa vaticana, quattro giorni dopo il precedente. “Questa mattina nella
solennità di San Giuseppe il Santo Padre ha concelebrato la Santa Messa”, aggiunge la nota.
Al 34/o giorno di ricovero al Policlinico Gemelli, viene sottolineato dalla Sala stampa che le analisi cliniche, come quelle del sangue, sono nella norma e stabili ,e che Bergoglio non ha febbre. La sospensione nella notte della ventilazione meccanica non invasiva è ritenuta un aspetto particolarmente positivo. Tra gli elementi incoraggianti, anche il fatto che non ci sia una leucocitosi, cioè una crescita abnorme dei globuli bianchi. Il prossimo bollettino medico sarà pubblicato la prossima settimana, se tutto procede come in questi giorni.
Il Papa, spiega la Sala stampa, oggi ha continuato le terapie, compresa la fisioterapia motoria e quella respiratoria, e ha potuto lavorare. Intanto non ci sono ancora decisioni sullo svolgimento dei riti della Settimana Santa, su cui sono circolate ipotesi che però restano tali. Intanto i medici non hanno dato un quadro temporale sulla degenza del Pontefice, la cui uscita dall’ospedale “non è imminente”.
Oggi ricorre il dodicesimo anniversario del pontificato, cioè della messa di insediamento celebrata il 19 marzo 2013,
festa di San Giuseppe, quando nell’omelia disse “non abbiate paura della tenerezza”, un mantra ripetuto in questa dozzina di anni trascorsi a San Pietro, e che il Pontefice ha raccomandato infinite volte nei rapporti umani. Dal presidente della Repubblica Mattarella arriva un messaggio: “Santità – si legge – è con sentimenti di particolare, affettuosa vicinanza che mi dirigo a Lei per porgerLe i migliori auguri nella lieta ricorrenza del solenne inizio del Pontificato”. “Insieme a me – prosegue -, il popolo italiano Le è riconoscente per questi dodici anni nei quali ha offerto la più autentica testimonianza dei valori evangelici, in un servizio costante non soltanto alla Chiesa cattolica ma all’Umanità tutta”.
Il capo dello Stato ricorda che “la lettera enciclica Dilexit nos offre un esempio luminoso, con l’invito a ogni donna e ogni uomo e di buona volontà a varcare i confini del personale tornaconto e a riconoscersi legati agli altri da quel vincolo di umana fratellanza che prescinde da considerazioni di prossimità geografica o di affinità culturale”.
“Vostra Santità ha portato un vibrante richiamo alla riscoperta della speranza, all’accantonamento di logiche di forza e di prevaricazione, a quelle istanze di rinnovamento dischiuse da un uso etico delle nuove tecnologie. Mentre al livello internazionale sembrano affievolirsi le ragioni del Diritto e di una corretta articolazione della convivenza tra gli Stati, la Sua voce è e resta più che mai necessaria”, aggiunge. “In questo spirito, Padre Santo, Le rinnovo sinceri auguri di ogni benessere nella prosecuzione del Pontificato cui aggiungo quelli – vieppiù sentiti – di pronto ristabilimento”, conclude
Mattarella.
Tanti i messaggi augurali arrivati al policlinico Gemelli per ringraziarlo dei 12 anni di Pontificato e per incoraggiarlo ad andare avanti. Proseguono anche le catene di preghiera per la guarigione: in Piazza San Pietro il rosario è stato
animato dal Tribunale della Rota Romana e guidato dal decano, mons. Alejandro Arellano Cedillo.
Stefania Losito