Ultimatum del capogruppo in Consiglio regionale al gruppo dei “dissidenti”
“Basta attacchi ad Emiliano e alla maggioranza. Abbiano il coraggio di uscire dalla maggioranza oppure rispettino le regole. Troppo comodo fare l’opposizione stando in maggioranza”. Dopo giorni di parziali smentite e tentativi di gettare acqua sul fuoco da parte di diversi esponenti, il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Filippo Caracciolo, esce allo scoperto. Forse su indicazione proprio del governatore. E invita i dissidenti a tornare nei ranghi oppure ad abbandonare il partito.
La frattura, evidenziata durante l’ultima seduta del Consiglio regionale sembra insanabile e, come anticipato da Radionorba nei giorni scorsi, potrebbe portare alla nascita di un gruppo alternativo o addirittura ad un movimento contrapposto al governatore Michele Emiliano. Caracciolo attribuisce i mal di pancia alle delusioni elettorali personali, ma il malcontento va oltre. Al plotoncino spesso in posizioni critiche rappresentato da Fabiano Amati, Ruggiero Mennea e a volte Michele Mazzarano e dall’assessore Donato Pentassuglia, ultimamente più morbidi, potrebbe però aggiungersi Antonio Tutolo, oggi nel misto e il civico Sergio Clemente. Ma anche il Dem Donato Metallo sul caso Arpal ha votato contro l’indicazione di Emiliano di rinviare la decisione sul destino del direttore Massimo Cassano. La prova del 9 sarà il 18 ottobre in Consiglio regionale, proprio sul caso Cassano. L’ex sottosegretario, candidato con il Terzo Polo alle ultime elezioni, ha fatto sapere di voler lasciare la politica attiva per dedicarsi solo all’Arpal, probabilmente in un estremo tentativo di salvare il posto. Un mese fa tutti, anche nel PD, ne chiedevano le dimissioni. Ma lui è incredibilmente rimasto in sella, mettendo addirittura in crisi la maggioranza. Chissà cosa accadrà ora.
Mauro Denigris