L’omicidio sarebbe maturato nel contesto del piccolo spaccio di droga tra giovanissimi
Sono due minorenni italiani, come la vittima, i presunti responsabili dell’omicidio di Thomas Christopher Luciani, 17 anni ancora da compiere, ucciso domenica pomeriggio in un parco a Pescara. Sono stati fermati in tarda serata.
Fatali, per Luciani, sarebbero state diverse coltellate che avrebbero colpito organi vitali. Il corpo, abbandonato sul posto, è stato scoperto solo più tardi. Nel frattempo, i presunti assassini, sarebbero andati a farsi un bagno al mare in un lido nelle vicinanze. Ed è in quelle acque che la polizia, con i sommozzatori, sta cercando il coltello utilizzato come arma del delitto.
L’omicidio sarebbe maturato nel contesto del piccolo spaccio di droga tra giovanissimi e sarebbe avvenuto al culmine di una lite.
Secondo quanto si è appreso i due minorenni fermati sono uno il figlio di un noto avvocato e l’altro il figlio di un maresciallo comandante di una stazione dei carabinieri di un comune della provincia di Pescara.
La vittima sarebbe stata attirata in una zona non sorvegliata retrostante il parco e poi colpita ripetutamente con un’arma da taglio, forse un coltello da sub.
Fondamentali per arrivare al fermo dei due giovanissimi anche le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona antistante il parco e in prossimità dello stabilimento balneare dove sono andati dopo il crimine.
La Questura di Pescara, in una nota, parla di un incredibile “disagio giovanile, una sorprendente carenza di empatia emotiva ed una palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse”.
Gianvito Magistà