A Bari si continua a sparare. Stamane poco dopo le 9 Nicola Ladisa, 42 anni, detto “Napoleone”, con precedenti è stato raggiunto da almeno quattro colpi d’arma da fuoco mentre era per strada, in sella alla sua moto vicino casa, in via Bux nel quartiere Liberà, a pochi passi dalla frequentatissima parrocchia “Redentore”. Secondo quanto ricostruito, avrebbe prima avuto una discussione con una o più persone, poi sarebbe stato colpito con una raffica di colpi, sparati a distanza ravvicinata. Inutili i soccorsi del 118.
Sull’accaduto indaga la polizia coordinata dalla direzione distrettuale antimafia del capoluogo pugliese. Ladisa lavorava in un garage, in passato appartenuto a suo padre, di fronte al luogo in cui è stato compiuto l’agguato. Chi lo conosceva, nel vicinato, racconta che il 42enne “avesse messo la testa a posto”. Nel 2012 era stato condannato, in via definitiva, a quasi due anni anni di carcere perché coinvolto in un’inchiesta che nel 2006 portò a numerosi arresti di esponenti vicini agli Strisciuglio, clan egemone in città. Poi, nel 2015, Ladisa ha violato le prescrizioni della sorveglianza speciale. In quel caso fu ritrovata nella sua abitazione una pistola perfettamente funzionante, una Blow mini, con relativo munizionamento, e cinque proiettili.
Anna Piscopo