Il club in una nota: “Valutiamo un nuovo ricorso al Collegio di Garanzia del Coni”
Dieci punti di penalizzazione in classifica per la Juventus. Lo ha deciso la Corte federale d’appello nel nuovo processo sportivo a carico del club bianconero celebrato dopo il rinvio deciso il mese scorso dal Collegio di Garanzia del Coni, ultimo grado della giustizia sportiva, che aveva momentaneamente restituito i 15 punti sottratti al club lo scorso gennaio. Durante il dibattimento odierno il procuratore federale, Giuseppe Chinè, aveva chiesto una nuova penalizzazione di undici punti. Tutti assolti i sette dirigenti a processo per i quali, un mese fa, il Collegio di Garanzia del Coni aveva chiesto di rimotivare la responsabilità. Si tratta di Pavel Nedved (ex vice-presidente del club), Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Per tutti il procuratore federale aveva chiesto otto mesi di inibizione. Rimangono definitive, in base alla sentenza del mese scorso, le inibizioni a carico dell’ex presidente, Andrea Agnelli, e degli ex dirigenti Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici e Federico Cherubini. Il verdetto porta così la Juventus al settimo posto a 59 punti, uno in meno della Roma che occupa l’ultimo posto utile per la qualificazione in Europa League.
In una nota il club bianconero non ha nascosto la propria amarezza e non ha escluso l’ipotesi di un nuovo ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, ultimo grado della giustizia sportiva. “Juventus Football Club”, si legge, “prende atto di quanto deciso poco fa dalla Corte d’Appello della Figc e si riserva di leggere le motivazioni per valutare un eventuale ricorso al Collegio di garanzia presso il Coni. Quanto statuito dal quinto grado di giudizio in questa vicenda, iniziata più di un anno fa, suscita grande amarezza nel club e nei suoi milioni di tifosi, che, in assenza di chiare regole, si trovano oltremodo penalizzati con l’applicazione di sanzioni che non sembrano tenere conto del principio di proporzionalità”. “Pur non ignorando”, si legge ancora, “le esigenze di celerità, alle quali la Juventus non si è mai sottratta nel corso del procedimento, si sottolinea che si tratta di fatti che debbono ancora essere giudicati dal giudice naturale”.
Il 15 giugno, intanto, inizierà il secondo processo sportivo, quello riguardante la manovra stupendi.
Vincenzo Murgolo