Dopo 620 giorni dal crollo del ponte Morandi, nel quale morirono 43 persone, Genova oggi ha un nuovo viadotto. L’ultimo pezzo è stato montato stamattina: 44 metri di vuoto colmato da una campata sollevata con una impalcatura mobile ad una velocità di 5 metri all’ora. L’opera non è finita, ma per l’Italia sarà un precedente di come si possono aprire i cantieri e procedere celermente. Un miracolo? “Qualcuno – detto il premier Conte presente con tanto di mascherina all’evento – ha parlato di miracolo: credo sia possibile parlare di miracolo, senza enfasi, perchè c’è il lavoro di tanti, dell’autorità pubblica, dei progettisti e in particolare il progettista Renzo Piano, degli operai e i tecnici. La portata concreta di questa giornata è nel fatto che c’è un progetto reale che sta giungendo a completamento “. I cantieri non si sono mai fermati, mille persone hanno lavorato giorno e notte. Non sono mancati intoppi: dall’amianto all’incendio di una pila sino all’emergenza coronavirus (con un operaio positivo). Ieri le 18 pile sono state illuminate con i colori del tricolore