Occupazione in crescita e rischio di povertà in calo in Italia nel 2023. È quanto emerge da un report dell’Eurostat, l’Istituto europeo di statistica. Nell’anno passato la percentuale di popolazione con un reddito disponibile equivalente inferiore alla soglia del rischio di povertà, fissata al 60% del reddito disponibile mediano equivalente nazionale, è al 18,9%, in calo di 1,2 punti percentuali rispetto al 2022 e ai minimi dal 2010, quando era stato del 18,7%. Il dato, tuttavia, è comunque inferiore rispetto alla media europea, pari al 16,2%. In termini assoluti le persone a rischio povertà sono circa undici milioni, oltre 600mila in meno rispetto al 2022.
Nel 2023, sempre secondo l’Eurostat, l’occupazione delle persone tra i 20 e i 64 anni è aumentata dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Si tratta dell’incremento più alto in Europa dopo quello di Malta (+1,6%) e pari a oltre il doppio rispetto alla media europea (+0,7%). Il nostro Paese è però ultimo nell’Unione per tasso di occupazione con appena il 66,3%, a fronte della media europea del 75,3%. La differenza di retribuzione oraria tra uomini e donne e del 4,3%, circa un terzo rispetto alla media europea (12,7%). Si tratta del dato più alto nell’Unione dopo quello del Lussemburgo.
Vincenzo Murgolo