Sono donne otto dei dieci condannati al processo di primo grado sui prestiti a tassi usurari concessi a Bari durante il primo lockdown. Il giudice ha disposto pene comprese tra i 7 anni e 8 mesi e 2 anni e 4 mesi. Stando alle accuse, concedevano prestiti a famiglie in evidente difficoltà, residenti nei quartieri Japigia, San Pasquale e San Paolo di Bari. Si trattava di piccole somme, anche poche decine di euro, che crescevano a dismisura per gli interessi applicati, fino al 5.000%. Nel corso delle indagini, sono state intercettate anche le minacce di morte rivolte ai debitori. Solo una vittima si è costituita parte civile e ha ottenuto il risarcimento del danno pari a duemila euro.
Michele Paldera