Il boss Matteo Messina Denaro ha rinunciato a essere presente in videoconferenza dal carcere dell’Aquila, dove si trova detenuto, con l’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta dove si sta svolgendo il processo in cui è imputato come mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Intano, via alla sua prima seduta di chemioterapia a cui viene sottoposto in queste ore all’interno dell’istituto penitenziario. A quanto si apprende, sarebbe stata allestita un’apposita stanza non molto distante dalla sua cella dove Messina Denaro si sottopone alle cure. Al momento non c’e’ certezza, in virtu’ di questa necessita’ medica, su quali saranno le intenzioni del boss di Cosa Nostra in merito all’eventuale sua partecipazione alle future udienze del processo. “Che collabori lo speriamo tutti, ma nessuno di noi puo’ saperlo. E’ depositario di conoscenze sulla stagione stragista del ’92 e ’94 ancora oggi non sondate e sconosciute da altri collaboratori”, ha detto il procuratore generale di Caltanissetta, Antonino Patti, al termine dell’udienza davanti la Corte d’assise d’appello a Caltanissetta. Il procedimento e’ stato rinviato al 9 marzo per consentire all’avvocato di fiducia dell’imputato, Lorenza Guttadauro, di essere presente.
Intanto, sul fronte delle indagini che riguardano la cattura, è stata sequestrata la casa della mamma di Andrea Bonafede, l’alias utilizzato dal boss Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza, a Campobello di Mazara. Da tempo la casa è disabitata perché la donna vive con una delle figlie.
Giovanni Luppino, l’autista del capomafia arrestato con lui lunedi scorso, durante l’udienza di convalida del fermo davanti al Gip, ha spiegato: “Non sapevo che fosse Matteo Messina Denaro, solo un pazzo avrebbe potuto accompagnarlo sapendo che si trattava del boss”. Luppino, 59 anni, commerciante di olive, ha sostenuto di non conoscere Messina Denaro, che gli era stato presentato come cognato di Andrea Bonafede, e di averlo accompagnato perché doveva sottoporsi alla chemioterapia.
Stefania Losito