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Raccolta punti e tariffario per le prestazioni: tre arresti a Barletta per sfruttamento della prostituzione in un finto centro massaggi

Il Tribunale di Trani, sezione G.I.P., ha adottato – su richiesta della Procura della Repubblica di Trani ed all’esito di un’indagine coordinata dalla stessa Procura e svolta dal Gruppo Barletta della Guardia di Finanza – un provvedimento cautelare personale e reale a carico di due soggetti, sottoposti ad indagini per aver favorito e sfruttato la prostituzione di numerose giovani donne, operanti presso un apparente centro massaggi ubicato nella città di Barletta. Nei confronti del titolare del centro è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere ed il sequestro preventivo di circa 500 mila euro, corrispondente al profitto del reato; arresti domiciliari, invece, a carico di una donna con compiti fiduciari di segreteria, gestione del denaro, organizzazione dell’agenda degli appuntamenti, ecc.

Le donne, impiegate totalmente in nero presso il citato centro benessere, fornivano prestazioni sessuali in favore dei clienti in cambio di pagamenti in denaro; i “trattamenti” consistevano in vari tipi di massaggi erotici che prevedevano sempre il raggiungimento del piacere da parte dei clienti, i quali, in alcuni casi, ricevevano prestazioni totalmente gratuite, tutto ciò anche attraverso una forma di fidelizzazione legata alla raccolta di punti.

L’indagine trae origine da una mirata attività di polizia economico-finanziaria di iniziativa per il contrasto al lavoro nero e irregolare, presto sfociata nella comunicazione di notizia di reato all’Autorità Giudiziaria Tranese. La Procura di Trani ha quindi delegato lo svolgimento di mirate attività di investigazione classica (osservazioni, controlli e pedinamenti) e disposto, dopo averne richiesto la autorizzazione al GIP, intercettazioni telefoniche e ambientali.

Le indagini hanno permesso di acquisire elementi indiziari, ritenuti gravi, dello svolgimento di attività di favoreggiamento e sfruttamento del meretricio all’interno del centro massaggi.

Le prestazioni sessuali erogate dalle giovani ragazze, italiane e straniere, rispettavano un autentico tariffario, che riportava prezzi differenti (da un minimo di euro 100 ad un massimo di euro 300) a seconda del “grado di intimità” offerto da parte dell’operatrice, il tutto sotto la costante gestione e il controllo del titolare ed amministratore del centro.

I riscontri acquisiti hanno permesso, dunque, di configurare in capo a quest’ultimo le ipotesi di reato contestate, in concorso con la segretaria di fiducia, incaricata inoltre di fornire informazioni in merito alle prestazioni offerte dalle operatrici, fissare appuntamenti e gestire il denaro.

Durante l’esecuzione della misura, i finanzieri hanno sequestrato la somma di Euro 16.000,00 in contanti suddivisa in banconote di vario taglio, rinvenuta a seguito di una perquisizione all’interno dell’abitazione del titolare del centro massaggi, eseguita con l’ausilio di unità cinofila specializzata cash dog del Comando Provinciale di Bari; sono stati inoltre sottoposti a sequestro i conti correnti, n. 2 autovetture riconducibili all’imprenditore e il centro massaggi, affidato dall’Autorità Giudiziaria ad un amministratore giudiziario.

Ad ogni buon conto, si rappresenta che il procedimento penale è ancora nelle preliminari e che le responsabilità degli indagati saranno definitivamente accertate soltanto ove intervengano sentenze irrevocabili di condanna.

L’operazione, svolta nella provincia di Barletta-Andria-Trani, costituisce chiara testimonianza del costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza di Barletta coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, nonché dell’attenzione degli organi investigativi nella lotta alle attività criminali perpetrate nel territorio barlettano, a tutela della legalità, della sicurezza e della salute della cittadinanza.

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