Il numero 2 di Hamas, Saleh al-Arouri, è stato ucciso ieri in un attacco israeliano in un sobborgo di Beirut. Colpito nel palazzo che ospita l’ufficio dei miliziani nella capitale libanese. Nel raid ucciso anche Kalil Al Hayya, alto funzionario e membro del politburo di Hamas. Un alto funzionario di Hamas ha affermato che l’uccisione di al-Arouri ‘non piegherà la resistenza’. Il governo di Israele non ha commentato, ma ha riunito il gabinetto di guerra, che si terrà oggi. L’esercito è in stato di ‘allerta elevata’. Fonti diplomatiche arabe hanno annunciato ieri sera che l’assassinio di al-Arouri ha interrotto i negoziati per un accordo Israele-Hamas sugli ostaggi. I colloqui si concentrano ora sulla prevenzione di una escalation nel nord di Israele. L’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) annuncia che dall’inizio delle ostilità a Gaza sono stati uccisi 142 suoi dipendenti (all’1/1) e stima che gli sfollati interni nella Striscia sono 1,9 milioni, oltre l’85% della popolazione.
Michela Lopez