L’ennesimo rinvio della legge per rinnovare la governance dell’Agenzia per le politiche attive del lavoro e la bocciatura della legge sul fine vita rischiano di fare diventare esplosiva la situazione all’interno della maggioranza in Regione Puglia e in generale nel centrosinistra. Al punto tale che sarebbero iniziate le grandi manovre per far nascere un soggetto politico alternativo. Se da un lato il governatore Michele Emiliano conta di recuperare Massimiliano Stellato, uomo del dg Arpal Massimo Cassano in Consiglio regionale (oltre allo stesso Cassano), dall’altro i mal di pancia nel PD diventano sempre più forti. Ad alimentare il malcontento è stata, a dir la verità, la presenza dello stesso Stellato alla riunione di maggioranza di lunedì sera. Pur facendo parte formalmente del gruppo “Per la Puglia”, Stellato si è infatti schierato, come Cassano, con il Terzo Polo alle ultime elezioni politiche. E a spingere ben 6 consiglieri – tra i quali Fabiano Amati e Donato Metallo che hanno espresso la loro preferenza, a votare coperti dal voto segreto contro il volere di Emiliano sul destino di Cassano, è stata proprio l’ennesima giravolta del centrosinistra, Movimento 5 Stelle compreso. La prova del 9 è attesa il 18 ottobre, quando la legge tornerà in aula. Ma anche il “no” alla proposta di Amati sull’assistenza per il fine vita ha scatenato polemiche. A criticare la Regione è stato con un post ironico Marco Cappato, principale sostenitore dell’eutanasia. Ma anche Amati è andato giù duro, precisando che la competenza regionale in materia sia in linea con quanto stabilito dal Ministero. Se dovesse nascere una fronda organizzata c’è da scommettere che Amati ne farebbe parte, anche se fino ad ora ha sempre sostenuto di voler fare la battaglia all’interno del PD. Nelle ultime ore però i rumors su un partito alternativo a Emiliano si stanno facendo sempre più forti. Alla finestra ci sarebbero almeno 5-6 consiglieri di maggioranza, non tutti del PD e forse anche un assessore. Probabilmente anche per questo Emiliano vuol cementare l’alleanza con i 5 Stelle, per evitare di rimanere scoperto sul fronte sinistro.
Mauro Denigris