Ha riaperto dopo tre giorni l’impianto di biostabilizzazione di Conversano, nel barese. Dal 2 marzo la sua chiusura, dovuta alla saturazione in seguito all’avaria del vicino termovalorizzatore, aveva impedito a 39 dei 41 Comuni dell’area metropolitana di conferire rifiuti indifferenziati. Dopo un botta e risposta tra la società che gestisce l’impianto e l’Agenzia regionale dei rifiuti (Ager) e un’ordinanza del governatore Emiliano è stata individuata un’ulteriore provvisoria area di stoccaggio per non paralizzare il servizio.
I sindaci dei Comuni interessati avevano lanciato l’allarme. Da tre giorni, a loro dire, i camion pieni di rifiuti venivano mandati indietro perché trovavano i cancelli chiusi. “Siamo sull’orlo dell’emergenza”, aveva dichiarato Fiorenza Pascazio, sindaco di Bitetto e presidente dell’Ager. “Non possiamo svuotare i cassonetti stradali né raccogliere la differenziata”, aveva scritto su Facebook il primo cittadino di Bitonto, Michele Abbaticchio.
Una situazione simile riguarda i Comuni di una parte del Salento a causa della saturazione dell’impianto di Cavallino. In questo caso la Regione, con la stessa ordinanza, ha autorizzato “in via eccezionale l’incremento della capacità di stoccaggio”.
Vincenzo Murgolo