Lontana l’intesa sul nuovo orario di lavoro dei medici del Sistema sanitario regionale. Alla vigilia della ripresa della trattativa con l’Aran, i sindacati sono pronti a dare battaglia. Un punto cruciale è il lavoro straordinario che secondo i rappresentanti della categoria non sarebbe adeguatamente retribuito. Il rinnovo contrattuale è relativo al triennio 2019-2021. Il nuovo contratto porterà un incremento medio del trattamento economico pari al 4,5%, come già previsto, mentre per il contratto 2022-2024 al momento non sono ancora state stanziate le risorse economiche necessarie. I sindacati respingono il punto della bozza in cui si afferma che le ore aggiuntive rientreranno in un fondo generico. “I medici dovrebbero lavorare per 38 ore settimanali, ma in realtà ne lavoriamo in media 70 e siamo già al limite rispetto alla legge europea sui riposi, che prevede 11 ore di riposo consecutive dopo un turno di lavoro”, si legge nella nota diffusa. Altro argomento di dibattito è l’introduzione del medico itinerante, distante anche decine di km dalla propria sede di lavoro. Un incarico che, affermano i medici, non concorre a migliorare la qualità della vita e delle cure, di chi le eroga e di chi le riceve.
M.P