Vanno a raccogliere le olive con i familiari e il giorno dopo l’insegnante li esonera dall’interrogazione. Accade nel liceo liceo scientifico ‘Orazio Tedone’ di Ruvo di Puglia (Bari) dove la prof di Scienze, Valeria Scaringella, ha deciso di giustificare gli alunni del terzo anno non interrogandoli la mattina dopo la dura giornata di lavoro in campagna. “Se il giorno prima sei andato a raccogliere le olive, sei certo che nella mia ora non ti interrogo. Li giustifico ma devono dimostrarlo, anche con le unghie sporche – scherza la docente – oppure con le foto. Per me la tradizione, la cultura, la cura del territorio e la bellezza della nostra terra passano anche da questo”. E poi, aggiunge, “se il giorno prima ti sei svegliato alle 6 per andare a raccogliere le olive e torni a casa stanco, mettersi a studiare immagino non sia semplicissimo”.
La docente 40enne, con una particolare passione per la natura, è di Corato. “Molti studenti – spiega – sono del mio
stesso paese. E da noi si sente molto questo legame con la terra, solo che gli adolescenti a volte tendono quasi a
vergognarsene. A questa età non lo si apprezza molto, invece vorrei che imparassero a vedere il bello nell’albero di ulivo, in quello che stanno facendo, a lavorare e a sporcarsi le mani nel vero senso della parola. Come alternanza scuola-lavoro sarebbe molto bello da fare, una giornata in campagna lascia molto di piu'”. L’idea, evidenzia, “dovrebbe essere presa seriamente in considerazione”.
Agli alunni, che hanno un’età compresa tra i 16 e 17 anni, l’iniziativa è piaciuta tanto e in effetti, un po’ per la voglia
di saltare l’interrogazione, un po’ per il piacere di stare con i loro parenti all’aperto, stanno mettendo ‘in campo’ i consigli della prof. “Ci tengono – racconta Scaringella – a far vedere che sono andati in campagna portando anche la magliettina sporca di terra. I ragazzi hanno spesso bisogno di essere ascoltati e ti raccontano quello che vivono come un evento straordinario: immagino che anche i loro parenti siano contenti”.
La proposta non riguarda solo le olive ma il rapporto con la terra in generale. “A ottobre – sottolinea la docente – sono
andati a vendemmiare e poi sono venuti a scuola con un bustone pieno dell’uva che hanno raccolto; altri vogliono portare la bottiglia dell’olio che hanno prodotto loro. E’ il primo anno che sono in questa scuola, sto tastando il territorio, vediamo se l’iniziativa si estenderà”.
Stefania Losito