
In Italia, più di sette italiani su dieci dichiara di stare bene o sentirsi bene. Al Sud sono i pugliesi quelli più soddisfatti, otto su dieci. Meno soddisfatti i lucani, il 66,9%, sotto la media nazionale. Questi sono i risultati che emergono dalla sorveglianza Passi, secondo il Report aggiornato sul sito dell’Istituto superiore di sanità, dedicata alla popolazione adulta sull’ultimo biennio di raccolta dati 2023-2024. Una piccola percentuale (meno del 3%) riferisce di sentirsi male o molto male, mentre la restante parte dichiara di sentirsi discretamente.
Gli intervistati, in media, dichiarano di aver vissuto quasi 5 giorni in cattive condizioni di salute nel mese precedente l’intervista e in particolare più di 2 giorni per problemi di salute fisica (per malattie o conseguenze di incidenti) e quasi 3 giorni per problemi legati alla sfera psicologica (problemi emotivi, ansia, depressione o stress); poco più di 1 giorno al mese è a causa di questi problemi sono hanno avuto reali limitazioni nel normale svolgimento delle proprie attività.
La salute percepita e gli unhealthy days (il numero medio di giorni vissuti in cattiva salute fisica e/o psicologica o vissuti con limitazioni nella attività abituali), peggiorano fra le persone con patologie croniche, fra le quali solo il 46% ha una percezione positiva del proprio stato di salute generale, e fra le quali salgono a 8 i giorni vissuti nel mese precedente l’intervista in cattive condizioni di salute fisica e/o psicologica, o fra le persone con sintomi depressivi di cui solo il 38% giudica positivamente il proprio stato di salute generale, o fra le persone socialmente più svantaggiate per bassa istruzione (7 fra chi ha al più la licenza elementare contro 4 fra i laureati) o per difficoltà economiche (9 fra chi ha molte difficoltà economiche contro 4 fra chi non ne ha).
A livello territoriale, secondo il Report, anche se, si sottolinea che il gradiente geografico è poco ampio, tuttavia al Nord la Provincia autonoma di Bolzano e la Valle d’Aosta, e nel Meridione la Puglia sono le realtà che si distinguono per la più alta prevalenza di persone soddisfatte del proprio stato di salute con oltre l’80%.
In particolare, per lo stato di salute percepito positivamente mostrano un valore peggiore di quello nazionale (74,2) la Basilicata (66,9), Friuli Venezia Giulia (72,7), Marche (70,8), Molise (66,2), Piemonte (71,9) e Sardegna (67,7). Semaforo verde con una percezione migliore del dato nazionale sullo stato di salute generale percepito l’Emilia Romagna (76,6), la Liguria (78), la Provincia Autonoma di Bolzano (84,8), la Provincia Autonoma di Trento (79,2), la Puglia (80,2) e la Valle d’Aosta (81,6). Semaforo giallo con i valori in linea con il dato nazionale per le altre regioni, Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto. Non sono disponibili i dati della Lombardia. Molise e Sardegna hanno valori peggiori di quelli nazionali su tutti e quattro i segmenti considerati, stato di salute percepito positivamente, numero totale medio di giorni in cattiva salute (calcolato come la somma dei giorni in cattiva salute fisica e quelli in cattiva salute mentale negli ultimi trenta giorni, fino a un massimo di 30 giorni per intervistato), numero medio di giorni in cattiva salute fisica, numero medio di giorni in cattiva salute pisichica, numero medio di giorni con limitazione delle attività quotidiane. Piemonte e Marche mostrano valori peggiori del valore nazionale nei primi quattro. Veneto ed Emilia Romagna registrano valori peggiori di quelli nazionali in numero totale medio di giorni in cattiva salute, numero medio di giorni in cattiva salute fisica e numero medio di giorni in cattiva salute psichica.
Per quanto riguarda le fasce d’età fra gli ultra 65enni i dati da Passi d’Argento nel biennio 2023-2024 rilevano che il 91% delle persone intervistate giudica positivo o discreto il proprio stato di salute generale mentre i più soddisfatti della propria salute sono i giovani (il 90% dei 18-34enni riferisce di star bene; mentre questa quota scende a 61% fra i 50-69enni), gli uomini (78% contro il 71% nelle donne).
Stefania Losito