Il festival riparte da dove era rimasto. La prima canzone che ascolteremo al Festival di Sanremo sarà l’ultima che abbiamo ascoltato l’anno scors, ” Fai rumore” di Diodato, vincitore nel 2020. Era l’8 marzo e pochi giorni dopo l’Italia sarebbe stata nelle mani del virus.
Il cantautore tarantino che stasera aprirà il festival dice: “È stata l’ultima gioia che abbiamo vissuto senza paura”. Poi racconta, in una intervista a Repubblica, il clima trovato in tetaro: “Il clima è completamente diverso ma sono felice. Tornare in un momento così delicato mi regala ancora più emozioni e le trasforma. Era importante fare il festival. Perché arriva in una fase in cui si può pensare a una ripartenza. Sanremo unisce un intero paese, la comunità si ritrova, siamo tutti sintonizzati sulle stesse emozioni. È un momento di unità nazionale, ogni anno ci sono polemiche divisive perché il festival appartiene al nostro dna e tutti pensiamo di poter dire la nostra. Ma è importante anche perché è la prova, per il settore della musica, che le cose si possono fare, con attenzione, e si può tornare a vivere queste sensazioni anche nella vita di tutti i giorni”.
Diodato è stato tra i pochi a girare l’Italia in tour lo scorso anno: “Sono stato tra i pochi ad avere questa fortuna, abbiamo dimostrato che, con le dovute precauzioni, si può tornare a interagire con la cultura, a nutrirsi di belle sensazioni, a sentirsi vivi. Continuare a suonare è un dovere, ha fatto bene a tutti incontrarsi, a noi che eravamo sul palco e a chi ci veniva a vedere, al sistema musica, ai lavoratori del settore, che erano già pronti lo scorso anno, figuriamoci adesso. Possiamo tornare a produrre cultura in sicurezza. È pieno di professionisti responsabili e lo Stato deve essere loro vicino, aiutare i live club massacrati da quest’anno di silenzio. Tanti rischiano di non aprire più, alcuni hanno dovuto cambiare mestiere, è un problema che tocca le nostre anime, il nostro tessuto sociale e impoverisce drammaticamente il nostro Paese”.
Stasera canterà in un teatro Ariston senza pubblico e a proposito dice: “Sanremo è un programma tv, il pubblico è quello che sta a casa. Capisco le difficoltà per artisti e conduttori, tutti abbiamo bisogno di una interazione fisica e siamo stanchi di suonare sul web. Detto questo, in un momento così è più importante esserci e quindi accettare una condizione non bellissima come un teatro vuoto”.
“Fai rumore” è diventata quasi un inno durate il periodo dei balconi in lockdown, è diventata di tutti: “Lo scorso anno c’era la tensione della gara e dovevo concentrarmi sulla prestazione. Ora ho capito che questa canzone non è più solo mia, visto quello che è accaduto dopo e che mai avrei potuto immaginare. A maggior ragione non avere il pubblico davanti mi aiuterà a pensare a chi è a casa e sarà il momento, spero, in cui avrò la sensazione di cantarla insieme a tutti quelli che durante questo anno hanno sentito il bisogno di gridare quel ritornello. È stato un anno che mi ha cambiato la vita, e tutto questo lo porterò sul palco. Il momento difficile ci ha dato una lezione, sta a noi coglierla ma ora guardiamo al futuro. Fai rumore, oggi, è un pensiero di fiducia. Fuori c’è un clima che sembra quasi di piena primavera e ci incoraggia. Il festival è importante anche per questo, come quando ci sono i Mondiali: un paese che si ritrova e ritrova la propria dignità. È una fortuna, utilizziamola al meglio”.
Angela Tangorra