“Il Festival di Sanremo senza pubblico e senza fermento in sala stampa e per le strade sarebbe un Festival malato, un tenue ricordo di quello che e’ davvero Sanremo. Va lasciato riposare, annullando questa edizione”. Così dice Al Bano Carrisi in una intervista telefonica rilasciata all’agenzia di stampa Agi. Al Bano conta diciotto presenze all’Ariston, dalla prima nel 1966, all’ultima nel 2017. Ora analizza la situazione pandemica e i pro e contro di un Festival senza pubblico, come vorrebbero i ministri Speranza e Franceschini, o con il pubblico di figuranti pensato dalla Rai in chiave evento televisivo e chiarisce che “Sanremo quest’anno va sacrificato, anche in segno di rispetto alla sua storia e alla sua tradizione”.
Al Bano fa notare che insieme al Carnevale di Rio anche “il Festival di Vina del mar in Cile, piu’ grande evento musicale del Sudamerica, davanti al Covid ha fatto un passo indietro” e si chiede perche’ tanta ostinazione “a tenere in vita un Festival malato”. Il cantante di Cellino fa notare che il Festival vive
“delle tante tv e radio che sbarcano a Sanremo, dei curiosi in strada e naturalmente del pubblico: “Quando siamo sul palco la gente seduta in platea ci trasmette energia pura. Senza di loro non sarebbe Sanremo, ma un’altra cosa”.
Angela Tangorra