“Canterò al festival? Un pochino sì. certo, avrei voluto vincerlo, ma sono entrato in un conflitto di interessi micidiale!“. Così parla Claudio Baglioni, direttore artistico di sanremo 2018.
Baglioni non è mai salito sul palco dell’Ariston da concorrente anche perchè scherza: “le mie canzoni durano tanto e dunque sarebbe stato necessario tagliarle! Anche se quelle anni ’70 sarebbero andate bene, erano popolari nel senso pieno del termine: per esempio “Strada facendo” se non altro avrebbe potuto aspirare al podio!”.
Da bambino Claudio seguiva il festival con la mamma e il papà. racconta: “Sono figlio unico, tutti e tre ci mettevamo con i fogliettini e la matita per dare i voti, come una piccola giuria“. Crescendo guardò al festival con distacco: “anche da autore e cantautore: per molti di noi, Sanremo era l’altra parte della barricata. Siccome poi bisogna cimentarsi, ora mi sono detto: buttiamoci dentro e non se ne parla più”.
Il “dittatore artistico”, così come lo ha chiamato qualcuno, ammette che fare Sanremo è un po’ votarsi al massacro: “Sanremo è da sempre la tribuna italica per eccellenza. sappiamo a cosa andiamo incontro. Ma finora abbiamo lavorato con molta buona volontà, nonostante il tempo non sia stato tanto, cinque mesi in meno dei miei predecessori, ma penso che la roba musicale sia interessante”.
Baglioni parla anche delle tensioni della vigilia: “Avevo un carattere garbato – dice – poi è stato a la guerre come a la guerre…Un pochino ho litigato…del resto non è il mio mestiere, farò in una settimana tanta tv quanta ne ho fatta nella mia vita!”
Angela Tangorra