L’attrice ha accettato l’invito di Amadeus e sarà al suo fianco martedì, 1febbraio, per aprire la settantaduesima edizione del festival della canzone italiana
Ornella Muti sarà la prima delle cinque donne scelte da Amadeus a salire sul palco dell’Ariston. A lei toccherà inaugurare il festival numero settantadue. Cinquanta anni di carriera e quasi duecento i film che ha interpretato con i più grandi registi di fama mondiale bastano già a raccontarla. A questi si aggiunge la sua passione per il teatro con il suo impegno per l’ecosostenibilità.
“Sono felicissima per tanti motivi, uno di questi è la possibilità di offrire un momento di svago in una fase di grande cupezza. Cerchiamo di non fare un Sanremo pesante, non ne abbiamo bisogno”, dice all’agenzia di stampa Ansa l’attrice, che compirà 67 anni il prossimo 9 marzo ed è stata incoronata nel 1994 da Class come donna più bella del mondo. “Cosa farò? Non vorrei finire fucilata”, ride. “Porterò sicuramente i miei temi, il sostegno per il pianeta, il richiamo a ognuno di noi a fare uno sforzo per il futuro, per un’eredità sostenibile da lasciare ai nostri figli e nipoti. Dei rischi legati al clima, per esempio, si parla da tempo, ma passa sempre tutto in secondo piano. Ecco, mi piacerebbe toccare questi argomenti, ma con leggerezza”, promette Ornella, che da qualche anno è diventata paladina dell’ambiente. È top secret il suo look affidato allo stilista Francesco Scognamiglio.
All’Ariston vivrà anche un momento per celebrare la sua carriera: dopo l’esordio con Damiano Damiani, l’hanno diretta tra gli altri Dino Risi, Mario Monicelli, Marco Ferreri, Ettore Scola, Citto Maselli, John Landis, Paolo Virzì, Francesca Archibugi, Woody Allen. “Ho avuto la fortuna di lavorare con autori e registi importanti: erano anche tempi diversi, i produttori giocavano sulla propria pelle e si assumevano tutti i rischi di un film, seguendolo poi come un bambino. Oggi è tutto più difficile”.
Ornella parla anche della crisi del cinema dovuta alla pandemia: “Avevo girato The Christmas Show con Alberto Ferrari, doveva uscire a dicembre ma poi è rimasto bloccato nella “coda” dei titoli rimasti al palo, peccato”.
In questi giorni, oltre ai preparativi per il festival, prova un nuovo spettacolo teatrale: “E’ ispirato a una piece americana, Il pittore di cadaveri di Mark Borkowsky, anche se la versione italiana probabilmente si chiamerà Il ritratto di Teresa. È una storia piena di poesia: il protagonista è costretto a dipingere il cadavere di una donna che si animerà solo per lui e lo tirerà fuori dal buco nero, riscattando se stessa. Il regista è Enrico La Manna: è lui che mi ha fatto amare il teatro”.
Inevitabile riflettere sul periodo complicato che stiamo vivendo. Racconta Ornella: “Prima del Covid è morto il compagno di mia figlia piccola Carolina, un bel disastro. Poi ho perso mia madre, un dolore immenso. Sono sempre stata ‘chioccia’, anche troppo, forse perché ho avuto un’infanzia difficile e tutto avrei voluto tranne che i miei figli soffrissero. Ma la vita non fa sconti a nessuno”.
Accanto a lei c’è sempre la figlia Naike: “Si da’ in maniera totale, quasi dimenticando se stessa. È molto attiva in tutto, è lei che mi apre la mente su tante realtà, è un motore che apre nuove strade. I suoi video senza veli sui social? È il suo modo di esprimersi: anche se si mostra, non lo fa mai in maniera fine a se stessa. Tutti guardano le immagini, ma non leggono quello che scrive. E poi si mette in discussione, si fa anche attaccare: ammiro questa sua forza”. Dalle polemiche prende le distanze: “I social non mi preoccupano. Non ho tantissimi follower, ma sono tutte persone che mi seguono da tantissimo tempo e mi vogliono bene”.
Angela Tangorra
@credits: immagine dal profilo Instagram di Ornella Muti