Un genitore su 5 è preoccupato per le amicizie dei figli. O meglio, del fatto che il proprio figlio, di età compresa tra i 6 e i 12 anni, non ha amici o non ne ha abbastanza. Il 90% dei genitori ritiene che il proprio figlio vorrebbe farsi nuovi amici. A rivelarlo un sondaggio dell’University of Michigan Health C.S. Mott Children’s Hospital sulla salute dei bambini.
“Le amicizie possono svolgere un ruolo importante per la salute e lo sviluppo generale dei bambini, il loro benessere emotivo, l’autostima e le abilità sociali”, ha dichiarato Sarah Clark, co-direttrice del Mott Poll. “Ma alcuni genitori affermano che i loro figli incontrano ostacoli nel fare amicizia, come la personalità, l’ansia sociale, le condizioni mediche o semplicemente il fatto di non avere molte opportunità”, ha continuato Clark. Lo sviluppo di amicizie è spesso considerato una parte naturale dell’infanzia, ma per alcuni bambini può essere più difficile che per altri. “Per alcuni bambini, fare nuove amicizie puo’ essere stressante”, ha evidenziato Clark. “Ricordate che i bambini stanno ancora sviluppando e mettendo in pratica le loro abilita’ sociali mentre creano e mantengono amicizie”, ha aggiunto Clark.
Più della metà dei genitori riferisce di almeno un fattore che rende difficile per il proprio figlio fare nuove amicizie, e circa uno su cinque dice che la timidezza o l’impaccio sociale hanno ostacolato gli sforzi del figlio di fare nuove amicizie. Un altro 15% dei genitori afferma che le difficolta’ di amicizia derivano dalla cattiveria dei bambini, mentre meno del 10% ha dichiarato che la disabilita’ o le condizioni mediche di un bambino hanno reso le amicizie più difficili.
I genitori di bambini più grandi sono più propensi di quelli di bambini più piccoli a dire che le difficoltà a fare nuove amicizie sono legate al fatto che gli altri bambini hanno gia’ dei gruppi di amici o che ci sono pochi posti dove incontrarsi.
Tre genitori su quattro hanno adottato misure per aiutare i loro figli a fare nuove amicizie. Come? Le strategie più comuni sono l’organizzazione di appuntamenti, l’iscrizione del bambino ad attività per incontrare ragazzi con
interessi simili. Circa un quarto dei genitori cerca di fare amicizia con altri genitori che hanno figli della stessa età. “Sostenere i bambini nel fare amicizia è un equilibrio tra guida, incoraggiamento e spazio per affrontare le situazioni sociali in modo indipendente”, ha sottolineato Clark.
“Il coinvolgimento dei genitori puo’ variare in base all’età, alla personalita’ e alle esigenze sociali del bambino”, ha
proseguito Clark. I bambini che hanno difficolta’ a fare nuove amicizie a causa della timidezza, di condizioni mediche o dell’ansia sociale, per esempio, potrebbero aver bisogno di essere facilitati nel fare amicizia. I genitori possono aiutare scegliendo un’attivita’ di gruppo che piaccia al bambino, suggerisce Clark, e lasciandogli spazio per interagire con i coetanei. “I genitori devono aspettarsi e permettere ai bambini di commettere errori, intervenendo solo per questioni di sicurezza; in seguito, in un momento di intimita’ con il bambino, i genitori dovrebbero essere pronti ad ascoltare e offrire consigli”, ha osservato Clark.
“I genitori di bambini piu’ grandi sono anche piu’ propensi a permettere ai figli di usare i social media per connettersi con gli amici – tra cui un genitore su quattro di bambini delle scuole medie e a comprare oggetti che li aiutino a inserirsi”, ha specificato Clark, che invita i genitori a prestare attenzione all’uso che i figli fanno dei social media, che hanno dimostrato di aumentare il rischio di sviluppare problemi di salute mentale come l’ansia e la depressione, a causa delle opportunita’ di influenze negative da parte dei coetanei.
“I genitori che scelgono di consentire l’uso dei social media devono aiutare i figli a imparare a usarli in modo responsabile”, ha affermato Clark. Oltre la meta’ dei genitori ritiene molto importante conoscere i genitori degli amici dei propri figli, mentre piu’ di un quarto e’ molto preoccupato che gli amici dei propri figli li incoraggino a fare cose che i genitori non approvano. Ma, uno dei risultati piu’ sorprendenti del sondaggio, secondo Clark, è che due genitori su tre hanno dichiarato che e’ importante che gli amici dei loro figli provengano da famiglie simili alla
loro. Il piu’ delle volte si trattava di stili genitoriali simili. Piu’ di un terzo dei genitori ha anche indicato la preferenza che gli amici dei propri figli provengano da famiglie con una certa affiliazione politica o religiosa. Un numero minore ha dichiarato che e’ importante che le famiglie degli amici abbiano livelli di istruzione o di reddito simili.
Clark mette in guardia sul fatto che mantenere le amicizie dei bambini in una cerchia ristretta puo’ impedire loro di sviluppare prospettive piu’ ampie, apertura mentale e migliori abilita’ sociali. “La scuola e’ spesso vista come un luogo in cui i bambini incontrano e creano legami con coetanei con background, idee, costumi e modi di pensare diversi”, ha notato Clark. “Limitare gli amici di un bambino solo a quelli che provengono da contesti simili puo’ ostacolare la sua capacita’ e il suo agio nel navigare in reti diverse in futuro”, ha concluso Clark.
Stefania Losito