Dopo un confronto fiume tra Ministero dell’Istruzione e sindacati, è stato firmato il Protocollo sicurezza delle scuole in vista dell’avvio del nuovo anno. Hanno trovato l’intesa sul tema dei tamponi gratuiti per il corpo docente e sulle misure per evitare classi pollaio. Il nodo Green pass sarà contenuto in una nota specifica che l’amministrazione invierà alle istituzioni scolastiche nel prossimi giorni, quando il parlamento dovrà trasformare in legge il decreto approvato dal consiglio dei ministri. Oltre alle misure contenute nelle disposizioni dello scorso anno, la bozza di Protocollo prevede corsie preferenziali per la vaccinazione del personale scolastico attraverso degli accessi prioritari e un supporto logistico da parte del Governo per la verifica dei Green pass (su questo, si legge nel testo dell’accordo che “il Ministero, al fine di non aggravare l’impegno amministrativo delle istituzioni scolastiche, fornirà il necessario supporto amministrativo e contabile attraverso schemi di accordo e indicazioni operative individuando procedure semplificate”). Sono 213.277 i docenti, bidelli e amministrativi non vaccinati e che non hanno ricevuto neppure la prima dose, il 14,55%, secondo il rapporto settimanale del commissario straordinario per l’Emergenza, Figliuolo. Gli istituti, intanto, sono autorizzati, “mediante accordi con le aziende sanitarie o con strutture diagnostiche convenzionate”, a usare le risorse straordinarie per la gestione dell’emergenza sanitaria “anche per consentire di effettuare tamponi diagnostici al personale scolastico, secondo le modalità previste dall’Autorità sanitaria”. Per questa ragione i presidi riunti nell’Associazione nazionale Anp, sono contrari, preferendo utilizzare quelle risorse per altre problematiche. “L’Anp non ha firmato il Protocollo perché contraria alla possibilità che le scuole si facciano carico del costo dei tamponi. Inoltre, il testo non chiarisce quali siano i dipendenti non vaccinati che hanno diritto al rimborso del tampone”. Lo afferma il presidente dell’associazione dei presidi, Antonello Giannelli. “Non intendiamo favorire alcuna logica di ‘sostituzione’ della vaccinazione con il tampone – aggiunge Giannelli -. Deve essere chiaro: si tratta di tutela della salute collettiva e questo per noi è prioritario. Ci riserviamo di rivedere la nostra posizione se e quando il testo del protocollo sarà modificato nel senso da noi chiesto”.
Resta raccomandato il distanziamento di un metro ma in classe si potrà stare anche più vicini, se le aule non sono sufficientemente grandi o se non si riescono a dividere in due le classi perché manca il personale. “Si prevede il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro (sia in posizione statica che dinamica) qualora logisticamente possibile e si mantiene anche nelle zone bianche la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra del docente – si legge nel testo -con riferimento ai servizi educativi dell’infanzia, non essendo sempre possibile garantire l’adozione di alcune misure di prevenzione (quali il distanziamento e l’uso di mascherine), è raccomandata una didattica a gruppi stabili”.
Raccomandato dal Ministero anche il ricambio d’aria con sistemi meccanici, quindi aprendo di fatto le finestre. Dai sei anni in su, come lo scorso anno, saranno ancora obbligatorie le mascherine e l’igiene delle mani per tutti. I turni di ingresso e uscita devono essere scaglionati e separati il più possibile. Turni validi anche in mensa.
A proposito delle classi-pollaio, e delle misure per evitare il sovraffollamento, il ministro Bianchi ha ha spiegato che “sono immesse in ruolo 42mila unità di personale, il doppio rispetto al 2020”. Il ministero s’impegna a intervenire in caso di classi numerose stanziando apposite risorse in attesa di quelle stanziate nel Pnrr.
Stefania Losito