La procura di Taranto ha aperto un’inchiesta sulla morte di una donna di 68 anni, residente a San Giorgio Jonico, avvenuta il 29 agosto, poco dopo essere stata trasportata in ospedale in 118. Come atto dovuto, è stato iscritto nel
registro degli indagati un infermiere di 46 anni dell’ospedale Santissima Annunziata (con l’ipotesi di reato di omicidio
colposo in ambito sanitario) ed è stata disposta l’autopsia. Il marito e i figli della vittima hanno presentato un esposto. La donna soffriva di pressione alta e obesita’, pesava oltre 150 kg, ma le sue condizioni di salute, secondo i familiari, erano sotto controllo fino a tre mesi fa quando ha cominciato a essere colpita da importanti cali di ossigenazione
che le provocavano affanno e affaticamento. ll 29 agosto il figlio ha allertato il 118 riferendo all’operatore i parametri
di ossigeno molto bassi della madre. Mezzora dopo, secondo quanto riferito dallo Studio 3A, e’ giunta nell’abitazione di San Giorgio Jonico l’ambulanza dal SS Annunziata. I sanitari hanno chiesto ai vigili del fuoco di utilizzare un montacarichi per farla scendere direttamente dal balcone dell’alloggio e di qui farla entrare in ambulanza. “Purtroppo pero’ – osserva il legale della famiglia – i vigli del fuoco intervenuti il montacarichi non lo avevano a disposizione e cosi’ la sessantottenne e’ stata posizionata e ‘costretta’ in una barella e di qui trasportata giu’ per le scale, ma l’averla bloccata in questo modo in una posizione inadatta a ricevere l’ossigenazione non le ha certo giovato, cosi’ come il tempo perso nel travagliato trasporto”. Gia’ durante la discesa dalle scale la donna “era diventata cianotica. Ha fatto appena a tempo – conclude la nota – ad arrivare al pronto soccorso del Ss Annunziata: dieci minuti dopo e’ spirata”.
Stefania Losito