
Delusione per Musetti che si ritira per un infortunio muscolare
Un altro storico risultato per Sinner e per l’Italia: al Roland Garros, il tennista altoatesino ha riportato gli azzurri in finale, quasi mezzo secolo dopo quella vinta nel 1976 da Adriano Panatta. Il n.1 del mondo ha battuto Novak Djokovic in tre set (6-4, 7-5, 7-6) e si troverà ad affrontare di nuovo, come agli Internazionali di Roma, il n. 2, Carlos Alcaraz.
E quella giocata contro Sinner potrebbe essere stata l’ultima partita di Nole al Roland Garros. A dirlo lo stesso fuoriclasse serbo dopo il 6-4, 7-5, 7-6 (3) subito dal numero uno al mondo. ci sono volute però oltre tre ore in campo per battere il 38enne. “Potrebbe essere stata l’ultima partita giocata qui, non lo so”, ha ammesso il tennista serbo: “Non so davvero cosa mi riservera’ il futuro a questo punto della mia carriera. Certo, continuero’ a giocare. Ovviamente il prossimo e’ Wimbledon, il torneo preferito della mia infanzia”, ha aggiunto Djokovic, ora numero sei al mondo, che in Inghilterra inseguira’ il suo 25esimo titolo Slam. “Faro’ tutto il possibile per prepararmi – ha assicurato – Credo che le mie migliori possibilita’ siano Wimbledon, vincere un altro Slam, o un torneo sul cemento piu’ veloce, magari in Australia o qualcosa del genere”.
Il serbo ha tenuto testa con classe e determinazione all’azzurro, che però ha ottenuto in ciascuno dei tre set il break necessario per evitare di allungare la sfida in un’area pericolosa, pur dovendo nel terzo salvare tre set point che si era guadagnato Djokovic. “Grazie per essere venuti, grazie per aver supportato me e Novak”, ha detto a caldo Sinner. “Sono felice di andare in finale”, ha proseguito, aggiungendo che durante il match “ho cercato di fare del mio meglio. Sono molto contento di come ho gestito la situazione”. In conferenza stampa i giornalisti gli hanno chiesto se si aspettasse una partita così dura. “Sì, me l’aspettavo”. “Siamo giocatori che non buttano via una palla. Mi aspettavo una battaglia fisica ma soprattutto mentale”, ha detto Jannik. Il serbo, ha proseguito, riesce a “cambiare direzione con una facilità impressionante. Questa è la parte imprevedibile del suo gioco. Io forse tiro un po’ più forte a volte, servo più forte, lui è più preciso quando serve. Tra noi sono differenze che alla fine si vedono. E’ comunque un giocatore diverso da me”.
”Credo che questa partita mi possa dare fiducia, però nell’altro senso Carlos Alcaraz è un giocatore totalmente diverso” rispetto a Djokovic. Quindi vediamo come va”. Occorre prepararsi bene, anche se per l’altoatesino ”non cambia tanto, non cambia l’approccio, non cambia l’intensità dell’allenamento”.
A cancellare la magia di una finale tutta azzurra è stato un infortunio muscolare che ha messo ko Lorenzo Musetti, costretto al ritiro nel quarto set della prima semifinale di giornata, che aveva cominciato in modo brillante. E il sogno di una domenica a tinte azzurre, oltre che in quelle di sinner, ora, è nelle mani di Sara Errani e Jasmine Paolini, che si giocheranno la finale di doppio domenica alle 11. Dopo lo storico oro olimpico conquistato la scorsa estate, la coppia azzurra, testa di serie numero 2 del tabellone di doppio, raggiunge la finale travolgendo Mirra Andreeva e Diana Shnaider, quarte favorite del seeding, per 6-0 6-1. Parigi “è un posto speciale, per noi”, ha continuato la toscana. Quanto alla finale di domenica “speriamo di fare una buona partita’”. Errani e Paolini affronteranno per il titolo la kazaka Anna Kalinina e la serba Aleksandra Krunic, che nell’altra semifinale hanno sconfitto 6-7, 6-3, 7-5 la norvegese Ulrikke Eikeri e la giapponese Eri Hozumi “Non so quanto abbiano giocato insieme, è una coppia nuova”, ha commentato Errani, spiegando di conoscere entrambe ma solo singolarmente. In vista della finale ”ci guarderemo tanti video…”, ha concluso.
Stefania Losito