Avrebbero tentato di estorcere denaro con minacce e anche aggredendo i titolari di una impresa edile di Valenzano che hanno invece denunciato i gli estorsori facendoli arrestare dalla polizia. Gli arresti sono stati effettuati lo scorso 21 dicembre dalla polizia coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia, e sono già stati convalidati dal gip. Le accuse sono di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e aggressione.
Le indagini sono state compiute nell’ambito delle attività di vigilanza sull’utilizzo dei fondi pubblici per il finanziamento delle ristrutturazioni edilizie che beneficiano del superbonus 110%. Secondo le indagini, l’impresa edile di Valenzano, destinataria di numerosi appalti di ristrutturazione, ha cercato altre aziende alle quali subappaltare una parte dei lavori. In questa fase è intervenuto un pregiudicato barese residente a Triggiano e referente del clan Di Cosola, che si è proposto come intermediario per far assegnare una parte dei lavori all’impresa edile del secondo indagato, un imprenditore di Grumo Appula. Nel corso dei lavori però, l’impresa appaltatrice ha dovuto confrontarsi con i ritardi nell’erogazione dei finanziamenti connessi al “superbonus” ed è a questo punto che i due arrestati avrebbero iniziato con le intimidazioni e le minacce, pretendendo pagamenti e di impossessarsi di un immobile adibito a B&B, riconducibile alla medesima società, arrivando anche a compiere aggressioni fisiche nei confronti di uno dei due titolari dell’impresa di Valenzano. Le vittime hanno denunciato i fatti alla Polizia facendo così partire le indagini della Squadra Mobile della Questura di Bari, coordinate dalla Procura della Repubblica.
Michela Lopez