I fenomeni che hanno dato vita al terremoto in Albania sono diversi da quelli che provocano i terremoti in Italia. Lo ha spiegato in una intervista a Radionorba, Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di
geofisica e vulcanologia (Ingv).
“La Terra – spiega Doglioni – è tutta collegata nel senso che è un sistema unico in cui l’energia si dissipa in maniera abbastanza random per cui il terremoto in Albania fa parte del sistema legato alla parte Adriatica che scende al di sotto delle Alpi Dinariche dell’Albania e quindi si generano questi terremoti che sono di natura diversa da quelli dell’Appennino centrale e questa deformazione è separata da quel che succede in Italia, quindi è una tettonica di tipo diverso”.
In Italia qual è la situazione?
“In Italia adesso non c’è una emergenza sismica. Vi sono delle zone in cui vi sono piccole sequenze in corso tipo nella zona di Benevento oppure a sud del Lazio, nella provincia de L’Aquila, ma per il momento sono sequenze di piccola entità ovviamente stiamo monitorando per vedere se possono evolvere in qualcosa di più importante”.
Vi è la possibilità in Albania di altre scosse così violente?
“In genere questi terremoti hanno un corteo di cosiddette repliche che può durare per alcune settimane e di eventi che diventano dieci volte più numerosi rispetto alla magnitudo superiore, ad esempio se c’è un terremoto di magnitudo 6,5 si possono verificare anche 10 eventi di magnitudo 5 oppure 100 eventi di magnitudo 4 nelle prossime settimane.
Sono scosse che hanno comunque una magnitudo che noi chiamiamo moderata o leggera, dipende appunto se siamo sopra i 3 o i 4, difficile però dire sino a questo momento che ci possa essere un evento simile a quello occorso stanotte”.
Stefania Losito