
I finanzieri del comando provinciale Bari hanno eseguito un’ordinanza, su ordine del Tribunale e su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, applicativa di misure cautelari personali (in carcere e agli arresti domiciliari) nei confronti di 12 soggetti (alcuni dei quali già detenuti per altra causa) residenti nella provincia.
Sono indagati, a vario titolo, per i reati di produzione, traffico e detenzione di stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e riciclaggio.
Le fonti di prova da cui sono stati desunti gli indizi di colpevolezza sono rappresentate da: intercettazioni (telefoniche, ambientali e telematiche), monitoraggio delle aree di interesse operativo mediante telecamere, servizi di osservazione e pedinamento, arresti e contestuali sequestri di sostanze stupefacente a riscontro del contenuto delle conversazioni captate.
L’odierna operazione costituisce l’epilogo di un’articolata e complessa attività d’indagine, coordinata dalla D.D.A. ed eseguita dagli investigatori del G.I.C.O. del Nucleo PEF Bari, che ha consentito di disvelare l’esistenza di un ingente traffico di cocaina, hashish e marijuana ad opera di diversi soggetti, alcuni dei quali affiliati al clan PARISI.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. gli approfondimenti avrebbero consentito di dimostrare come gli indagati fossero connotati da un’elevata capacità organizzativa tale da consentire il traffico di stupefacenti a Bari e Sannicandro di Bari, fino alla Basilicata.
In particolare, il gruppo avrebbe:
– curato tutte le fasi di approvvigionamento, trasporto, occultamento della sostanza stupefacente sotterrata nelle vicinanze di due casolari isolati in agro di Sannicandro di Bari e stipata in un appartamento nel quartiere barese di San Paolo;
– pianificato l’attività di cessione di grosse quantità di sostanze stupefacenti presso i due casolari, utilizzati come “punti di contrattazione e vendita” ad altri gruppi criminali;
– utilizzato il canale della piattaforma messaggistica Telegram “GOLDEN BOYS FARMS”, su cui venivano pubblicati i cd. “menù”, le “offerte del giorno” ed i “pacchetti”, con tanto di immagini e filmati, e i relativi prezzi della sostanza stupefacente, per raccogliere gli ordini da parte di singoli spacciatori e/o consumatori finali;
– organizzato la consegna che poteva avvenire secondo due modalità: il “DELIVERY” ed il “MEET YOU”, ovvero la consegna in Puglia e Basilicata attraverso l’utilizzo di un’autovettura presa a noleggio e la consegna nel capoluogo barese previo contatto telefonico tramite applicativo WhatsApp.
Numerosi i riscontri operativi effettuati nel corso delle investigazioni, anche con il supporto del Reparto Operativo Aeronavale e della Tenenza di Mola di Bari, che hanno permesso di sottoporre a sequestro kg. 15 di stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), circa 132.000 euro in contanti, nonché di arrestare in flagranza di reato 5 corrieri della droga e di individuare i depositi, cosiddette “cupe”, dove veniva stoccato, preparato e venduto il prodotto.
In una occasione gli indagati hanno opposto resistenza ai pubblici ufficiali durante un inseguimento in auto ad alta velocità, mettendo in pericolo l’incolumità stessa degli operatori e dei cittadini.
In linea generale, la Guardia di finanza, in stretta collaborazione con la procura di Bari, in due anni, ha sottoposto a sequestro oltre 2 tonnellate di stupefacenti e tratto in arresto in flagranza di reato più di 40 corrieri.