
La polizia turca ha arrestato il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, dopo aver fatto irruzione in casa sua. Lo ha raccontato lui stesso lui stesso su X. Sarebbe accusato di corruzione e legami con l’organizzazione terroristica Pkk.
Imamoglu è una figura di spicco dell’opposizione al presidente Erdogan e a quanto pare, a giorni, sarebbe stata ufficializzata la sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali del 2028, proprio contro di lui.
Nei raid della polizia, oltre a Imamoglu sono state arrestate circa cento persone ritenute a lui vicine, tra cui il noto giornalista Ismail Saymaz.
“Ci troviamo di fronte a una grande tirannia, ma voglio che sappiate che non mi arrenderò” ha affermato il sindaco nel messaggio pubblicato su X. Il suo partito, il Chp, ha definito l’arresto come “un colpo di Stato contro la volontà nazionale”.
Nelle scorse ore, prima dell’arresto, l’Università di Istanbul aveva annullato il diploma di laurea di Imamoglu, ottenuto nei primi anni ’90, ritenendolo falso. Proprio uno dei requisiti per essere presidente della Repubblica in Turchia è avere ottenuto una laurea.
Intanto la Prefettura di Istanbul ha vietato fino al 23 marzo le manifestazioni politiche e letture pubbliche di comunicati stampa. Chiuse alcune stazioni della metropolitana, tra cui quella di Piazza Taksim per impedire eventuali proteste. Nel frattempo sarebbero stati bloccati anche i social network: X, Instagram, YouTube, Facebook e altri, infatti, non sarebbero più raggiungibili dalla Turchia.
Gianvito Magistà