
Record di lavoratori minorenni in Italia nel 2024. Stando al 3° Report dell’Unicef presentato in occasione della Giornata Mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, infatti, i minori tra i 15 e i 17 anni che lavorano nel nostro Paese sono 80.991.
La Puglia figura al quinto posto a livello nazionale con il 6,24% della popolazione minorenne, dietro solo a Trentino-Alto Adige (con un impressionante 21,63%), Valle d’Aosta (15,34%), Abruzzo (8,46%) e Marche (7,57%).
Unicef ha rilevato che dopo la pandemia da Covid-19 c’è stato un vero e proprio boom dei lavoratori minorenni, sia dipendenti che indipendenti: 51.845 nel 2021; 69.601 nel 2022; 78.530 nel 2023. Fino al record del 2024.
Quanto alle denunce di infortunio il numero è salito dai 5.816 del 2020 ai 18.825 nel 2023. Sei gli infortuni mortali nel quinquennio 2019-2023. Nello stesso periodo, a livello nazionale, sono state presentate all’Inail 330.864 denunce di infortunio, relative ai lavoratori entro i 19 anni di età, di cui: 204.369 riguardanti i minorenni fino a 14 anni e 126.495 nella fascia 15-19 anni.
Il reddito pro capite medio settimanale per i lavoratori entro i 19 anni di sesso maschile va dai 297 euro nel 2018 a 326 euro nel 2023, mentre nelle donne è passato dai 235 euro nel 2018 ai 262 euro nel 2023.
“In questa giornata così importante – ha commentato il presidente dell’Unicef Italia Nicola Graziano – vorrei ricordare che l’art. 32 della Convenzione stessa afferma che gli Stati parte riconoscono il diritto di ciascun bambino, bambina, ragazzo e ragazza ad essere protetto contro lo sfruttamento economico e a non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale”.
Gianvito Magistà